Castello di Gagliano Aterno
Il castello di Gagliano Aterno sorge nella Valle Subequana, a 653 m s.l.m., nel comune di Gagliano Aterno, in provincia dell'Aquila, in Abruzzo[1]. StoriaIl castello di Gagliano Aterno venne costruito tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII secolo dai Berardi, noti come Conti dei Marsi, una volta entrati in possesso della contea di Celano nel 1143, cui il feudo apparteneva[2], ed ampliato nel 1328 dalla contessa Isabella d'Aquino[1]. Il feudo di Gagliano Aterno con l'annesso castello seguì quindi le sorti della contea e nel corso del tempo passò dunque per eredità diretta ai vari membri della casata dei Berardi[2] e poi alle sue famiglie di derivazione, quali Ocre prima[3] e Celano dopo[4]. In particolare, il castello seguì principalmente la discendenza di Odorisio di Ocre, figlio di Offreduzio[3], quindi la successione: Oddone da Celano; Pietro, Riccardo e Nicolò da Celano; Ruggero da Celano; Tommaso da Celano; Ruggero da Celano; Pietro, Matteo e Paolo da Celano; Nicolò da Celano, per confluire infine nella sua ultima figlia Jacovella da Celano, che con le sue terze nozze lo portò in dote al suo marito Lionello della famiglia Accrocciamuro e quindi al loro figlio primogenito Ruggero Accrocciamuro[4]. Dal 15 al 17 novembre 1462 il castello fu danneggiato e saccheggiato dall'assedio attuato da Jacopo Piccinino e il suo esercito, in combutta con Ruggero Accrocciamuro, il quale volle attaccare la madre Jacovella da Celano, rifugiatasi al suo interno, per vedersi da lei riconosciuti i diritti feudali di successione sulla contea di Celano[5]. Il feudo di Gagliano Aterno con l'annesso castello passò l'anno seguente ad Antonio Piccolomini, che lo riparò aggiungendovi anche due cerchia di mura difensive[1], per successivamente passare ai Barberini e poi agli Sciarra-Colonna, che lo mantennero fino al 1806, quando passò ai Pietropaoli, per giungere infine alla famiglia Lazzaroni[6]. Il castello è utilizzato come residenza privata e non è quindi visitabile[6]. ArchitetturaIl castello è caratterizzato da due cinte murarie: quella interna è raggiungibile mediante un ponte levatoio che passa sopra un fossato[6]. Agli angoli vi sono tre torrioni cilindriche di rinforzo ed in più una torre poligonale[6]. Oltre le merlature si sviluppa il palazzo residenziale, costituito da più corpi posti attorno ad un cortile interno dotato di un pozzo e circondato da un portico e da una loggetta al primo piano, raggiungibile tramite una scalinata a giorno[6]. Durante la trasformazione del castello in dimora aristocratica sono state ampliate le finestre ed è stata realizzata la loggia su due livelli che dà sul paese sottostante, con archi a sesto acuto nel cortile interno ed a sesto pieno al primo piano[6]. Note
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