Cartuccia magnum

da sinistra: .44 Magnum, .357 Magnum, .38 Special (progenitrice della .357 Magnum), 7,62 × 25 mm Tokarev, .45 ACP, 9 × 19 mm Parabellum

Nell'ambito delle munizioni per armi leggere, il termine magnum sta ad indicare una serie di cartucce più potenti di altre di pari calibro.

Tecnica

Generalmente una cartuccia magnum è una cartuccia più potente di altre di pari calibro, generalmente perché ha un bossolo più lungo e capiente per contenere una maggior carica di polvere, e quindi per aumentarne la potenza.

Spesso una cartuccia magnum deriva da una precedente munizione, il cui bossolo viene allungato. In questo caso la maggior parte delle altre misure della cartuccia (fondello, collarino, calibro) rimangono invariate. Comunque non tutte le cartucce che subiscono questo allungamento vengono chiamate magnum, semplicemente dipende dagli standard di nomenclatura del creatore.
L'aumentata lunghezza aiuta ad impedire l'uso di queste cartucce in armi precedenti, dove la maggior potenza potrebbe portare a rotture dell'arma con potenziale ferimento del tiratore. D'altro canto aumentare la lunghezza senza variare le altre dimensioni spesso mantiene la retro-compatibilità con i più deboli calibri precedenti per armi camerate in munizioni magnum. Questo è particolarmente vero per le rivoltelle, anche se ogni caso andrebbe valutato a sé stante per motivi di sicurezza.

Storia

una .22 LR comparata con la derivata .22 WMR

Il bisogno di una munizione più potente per la difesa personale fu sentita nei primi decenni del '900, quando la cartuccia più usata per la difesa personale a livello globale era la .38 Special. Questa era una cartuccia creata nel 1898 dall'allungamento di 3 mm del bossolo della precedente .38 Long Colt, quest'ultima ritenuta insufficiente per quanto riguarda il potere d'arresto. Nonostante l'ampia diffusione del .38 special, fu sentito il bisogno di una munizione con più energia e migliore balistica terminale. L'aumento della polvere all'interno della stessa cartuccia fu provata con munizioni .38-44 Hi Velocity e .38 Special +P, ma fu insufficiente e portò a vari incidenti dove munizioni più potenti furono usate in armi camerate per la .38 special, con risultati spesso disastrosi.
Così nel 1935 fu presentata la rivoltella Smith & Wesson 27, camerata per la cartuccia .357 Magnum con dimensioni uguali alla .38 Special, ma con il bossolo allungato di 3,3 mm.

Da allora sono state prodotte numerose cartucce magnum, sia da pistola che da fucile, come ad esempio la creazione del .44 Magnum dal .44 Special, allungando il bossolo alla stessa lunghezza del .357 Magnum.

Bibliografia

  • Sergio Staffieri, Cartucce per armi portatili, sintesi della storia e dell'evoluzione tecnica, Parma, Ermanno Albertelli editore, 2009, ISBN 978-88-87372-71-7.
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