Carlo Parmeggiani frequenta l'Accademia di Belle Arti di Bologna tra 1871 e 1876, avvicinandosi alla pittura sotto la guida di Antonio Puccinelli, ma segue contemporaneamente i corsi di incisione su legno della scuola del prof. Ratti.[2] Infine segue la sua inclinazione per la scultura dove ottiene ottimi risultati.[2]
In occasione dell'Esposizione Emiliana del 1888, oltre al busto in bronzo Livia[4], gli furono commissionati le due Glorie in bassorilievo, poste sull'arco di accesso al padiglione delle Belle Arti.
^Per volere del re Vittorio Emanuele III il busto in terracotta di Livia, già di sua proprietà, viene fuso in bronzo e collocato nella galleria del Quirinale.
Bibliografia
Angelo De Gubernatis (a cura di), Dizionario degli artisti italiani viventi: pittori, scultori e architetti, Gonnelli, Firenze, 1906
Roberto Martorelli, Cento anni di scultura bolognese. L'album fotografico Belluzzi e le sculture del Museo civico del Risorgimento, in Bollettino del museo del Risorgimento, 53 (2008), SBNUBO3719082.
Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, vol. 2, Torino, Ad Arte, 2003, ISBN88-89082-00-3.