Campionati mondiali di skeleton 2001

Campionati mondiali di skeleton 2001
Competizione Campionati mondiali di skeleton
Sport Skeleton
Edizione XIV
Organizzatore FIBT
Date 10 - 11 febbraio 2001
Luogo Canada (bandiera) Calgary
Impianto/i Pista del Canada Olympic Park
Vincitori
uomini Austria (bandiera) Martin Rettl
donne Svizzera (bandiera) Maya Pedersen
Medagliere
Nazione Medaglie d'oro vinte Medaglie d'argento vinte Medaglie di bronzo vinte Tot.
Austria (bandiera) Austria 1 0 0 1
Svizzera (bandiera) Svizzera 1 0 0 1
Canada (bandiera) Canada
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
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1
Cronologia della competizione

I Campionati mondiali di skeleton 2001, quattordicesima edizione della manifestazione organizzata dalla Federazione Internazionale di Bob e Skeleton, si tennero il 10 e l'11 febbraio 2001 a Calgary, in Canada, sulla pista del Canada Olympic Park, la stessa sulla quale si svolsero le competizioni del bob e dello slittino ai Giochi di Calgary 1988 nonché le rassegne iridate del 1992 e del 1996; furono disputate gare in due differenti specialità: nel singolo uomini e nel singolo donne e le vittorie furono ottenute rispettivamente dall'austriaco Martin Rettl e dalla svizzera Maya Pedersen.

Risultati

Singolo uomini

La gara fu disputata il 10 e l'11 febbraio nell'arco di quattro manches e presero parte alla competizione 36 atleti in rappresentanza di 20 differenti nazioni; campione uscente era il tedesco Andy Böhme, non presente a questa edizione dei mondiali, ed il titolo fu conquistato dall'austriaco Martin Rettl davanti al canadese Jeff Pain ed allo statunitense Lincoln DeWitt[1][2].

Pos. Atleti Nazione Tempo Distacco
Martin Rettl Austria (bandiera) Austria 3'48"06
Jeff Pain Canada (bandiera) Canada 3'48"94 +0"88
Lincoln DeWitt Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 3'49"25 +1"19
4 Jim Shea Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 3'49"83 +1"77
5 Gregor Stähli Svizzera (bandiera) Svizzera 3'50"00 +1"94
6 Christian Auer Austria (bandiera) Austria 3'50"22 +2"16
7 Kazuhiro Koshi Giappone (bandiera) Giappone 3'50"61 +2"55
8 Duff Gibson Canada (bandiera) Canada 3'50"80 +2"74
9 Kristan Bromley Regno Unito (bandiera) Regno Unito 3'50"81 +2"75
10 Chris Soule Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 3'51"02 +2"96

Singolo donne

La gara fu disputata il 10 e l'11 febbraio nell'arco di quattro manches e presero parte alla competizione 25 atlete in rappresentanza di 14 differenti nazioni; campionessa uscente era la tedesca Steffi Hanzlik, che concluse la prova al quarto posto, ed il titolo fu conquistato dalla svizzera Maya Pedersen davanti alla britannica Alex Coomber ed alla statunitense Tricia Stumpf, già medaglia di bronzo nella precedente edizione[1][3].

Pos. Atleti Nazione Tempo Distacco
Maya Pedersen Svizzera (bandiera) Svizzera 3'55"56
Alex Coomber Regno Unito (bandiera) Regno Unito 3'55"63 +0"07
Tricia Stumpf Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 3'55"87 +0"31
4 Steffi Hanzlik Germania (bandiera) Germania 3'56"56 +1"00
5 Ekaterina Mironova Russia (bandiera) Russia 3'57"40 +1"84
6 Lea Ann Parsley Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 3'58"60 +3"04
7 Monique Riekewald Germania (bandiera) Germania 3'59"30 +3"74
8 Mellisa Hollingsworth Canada (bandiera) Canada 3'59"45 +3"89
9 Diana Sartor Germania (bandiera) Germania 3'59"46 +3"90
10 Deanna Panting Canada (bandiera) Canada 3'59"52 +3"96

Medagliere

Posizione Nazione Oro Argento Bronzo Totale
1 Austria (bandiera) Austria 1 0 0 1
Svizzera (bandiera) Svizzera 1 0 0 1
3 Canada (bandiera) Canada 0 1 0 1
Regno Unito (bandiera) Regno Unito 0 1 0 1
5 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 0 0 2 2
Totale 2 2 2 6

Note

  1. ^ a b (EN) 2001 World Championships - Calgary, CAN - Feb 10 & 11, 2001, su davenportsleds.ca, Davenport Skeleton Sleds. URL consultato il 14 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2015).
  2. ^ (EN) Skeleton - 2001 World Championships - Results Men, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc. URL consultato il 14 marzo 2015 (archiviato l'8 febbraio 2015).
  3. ^ (EN) Skeleton - 2001 World Championships - Results Women, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc. URL consultato il 14 marzo 2015 (archiviato il 25 febbraio 2015).

Collegamenti esterni

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