Camilla Marzano d'Aragona
Camilla Marzano d'Aragona, detta Covella (XV secolo – 1514), è stata una nobile e letterata italiana, signora consorte di Gradara e Pesaro. BiografiaDetta "Covella", era la figlia di Marino Marzano, principe di Rossano e 6º duca di Sessa, e di Eleonora d'Aragona, figlia naturale e legittimata del Re del Regno di Napoli Alfonso V d'Aragona. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1474, fu educata alla corte di Napoli e il Re Ferrante volle per lei il matrimonio con Costanzo I Sforza, signore di Pesaro, che fu celebrato il 28 maggio 1475. Camilla fu spesso alla guida dello Stato feudale, quando il marito era impegnato nelle condotte militari. L'ambasciatore estense a Milano Giacomo Trotti la dice "tutta savia e da bene",[1] a onta della perversione delle donne della sua famiglia (Eleonora, sua madre, fu accusata di incesto col proprio stesso fratello Ferrante, mentre la sorella Maria prostituì la figlia Eleonora a Carlo VIII di Francia[2]). L'ambasciatore informa inoltre che Covella andò incontro a due aborti, e perciò non riuscì a dare figli al marito[1] - un figlio morì nel settembre 1480 a soli due mesi[3]. Alla morte di quest'ultimo, avvenuta il 19 luglio 1483, resse lo Stato feudale insieme al figlio naturale di Costanzo, Giovanni Sforza[4]. In seguito a contrasti con il figliastro, rinunciò il 12 novembre 1489[5]. Il 7 maggio 1490 lasciò Pesaro per il castello di Torricella[6], già degli Sforza di Pesaro. Qui rimase fino al 1499, quando, persa la protezione degli Sforza a seguito dell'invasione francese del ducato di Milano, dovette abbandonare il castello. Tornata a Milano nel 1507, vi fece testamento a favore del Duca Massimiliano Sforza il 29 agosto 1514. Morì prima del 6 settembre dello stesso anno, data dell'atto di esecuzione testamentaria[7]. Si distinse per la conoscenza delle lingue latina, spagnola e francese. Diede ospitalità alla corte di Pesaro all'umanista Pandolfo Collenuccio e al giurista Tommaso Diplovatazio. Ascendenza
NoteBibliografia
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