Camera oscura (sviluppo fotografico)La camera oscura fotografica è un ambiente buio, illuminato da una luce rossa (inattinica) o giallo-verde specifica. Viene utilizzata per sviluppare foto in bianco e nero e a colori, ed è importante per la stampa fotografica. In questo ambiente controllato, grazie a carte fotografiche apposite, si può valutare in progressione la qualità delle stampe stesse. A causa dei materiali pancromatici (materiali sensibili a tutti i colori dello spettro) utilizzati, lo sviluppo delle pellicole o delle lastre deve essere fatto nel buio totale (fanno eccezione i materiali che possono quindi essere sviluppati in luce di sicurezza rossa). L'unica eccezione è lo sviluppo dei negativi in tank, una tanica cilindrica a prova di luce al cui interno trova alloggio la pellicola da sviluppare preventivamente avvolta in una spirale, studiata in modo che l’unica operazione da condurre al buio sia il caricamento della spirale.[1] Una fase essenziale, che precede lo sviluppo, è quella dell'esposizione della carta fotografica, che viene effettuata generalmente tramite un ingranditore che proietta luce attinica (luce di cui viene impedito il passaggio dal vetro o da uno schermo che hanno la funzione di proteggere dall'azione chimica della luce sopraccitata) all'interno del quale viene posto normalmente il negativo fotografico di cui si vuole eseguire l'ingrandimento. Le fasi dello sviluppo delle stampe fotografiche sono normalmente uguali a quelle dello sviluppo del negativo: sviluppo (tramite agenti di riduzione degli alogenuri di argento), arresto (tramite agenti chimici con pH acido), fissaggio (tramite agenti chimici che eliminano gli alogenuri d'argento non esposti durante il processo di esposizione) [2]. AttrezzaturaL'attrezzatura per una camera oscura comprende generalmente[3]:
Note
BibliografiaAnsel Adams, La stampa, Zanichelli, 1º gennaio 1988, ISBN 978-8808058065. Voci correlate
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