Calidone
Calidóne (in greco antico: Καλυδών?, Kalydṑn) era un'antica città dell'Etolia posta all'imbocco del golfo di Corinto. Il suo nome deriva da Calidone che era il nome di uno dei figli di Etolo e di Pronoe e che ebbe un fratello di nome Pleurone. Il mitoSorgeva su due colli, di cui quello orientale costituiva l'acropoli. A lungo indipendente, aderì alla lega etolica nel IV secolo a.C. Fu la patria di Diomede, eroe omerico e uno dei nove grandi capi dell'esercito acheo durante la guerra di Troia e luogo delle vicende per cui si svolse la disputa tra Oineo ed il fratello Agrio e dei figli di quest'ultimo.[1] La città era nota per un tempio dedicato ad Artemide, venerata con l'epiteto di Lafria, contenente una pregevole statua crisoelefantina realizzata dallo scultore Menecmo.[2][3] Collegata al mito del cinghiale calidonio, descritto da Ovidio nelle Metamorfosi (libro VIII, vv. 260-444). NoteVoci correlateAltri progetti
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