Si tratta di una delle isole sacre della Gran Bretagna[5]: Caldey Island è infatti storicamente un luogo abitato da una comunità di monaci.[1][2][5][6][7]
L'isola ha una lunghezza di circa 1,5 miglia[7] e una larghezza di circa 0,75 miglia[7].
Storia
Nel VI secolo fu fondato sull'isola un monastero celtico.[2][4][5]
Nel 1136 l'isola fu donata ai monaci benedettini dall'abbazia di Tiron (Francia).[7] La comunità di monaci benedettini visse a Caldey per 400 anni, tra il 1136 e il 1536 (anno della dissouluzione dei monasteri).[2][4][5][7]
Nel 1906 l'isola fu acquistata da una nuova comunità di monaci benedettini guidata da Aelred Carlyle, che fondò l'attuale abbazia.[2][4][7] Questi monaci furono però costretti a lasciare l'isola nel 1925 a causa di problemi finanziari.[2][4][5]
L'isola è popolata da maggio a luglio da uccelli marini.[5]
Sull'isola vive anche una comunità di foche grigie.[6]
Economia
Principali fonti di reddito degli abitanti dell'isola sono il turismo e la produzione di profumi (creati da essenze ricavate dai fiori selvatici dell'isola[6]), cioccolata e biscotti.[2][5][6]
Nel XIX secolo dall'isola veniva estratto il calcare, poi trasportato nelle fornaci delle località vicine.[2]
Edifici e luoghi d'interesse
Antico Priorato
L'edificio più antico dell'isola è probabilmente l'antico priorato, che ospitò i monaci in epoca medievale.[4]
Fa parte del complesso anche la chiesa di San Illyd.[4][8] All'interno della chiesa si trova una pietra che reca un'antica iscrizione in caratteri ogamici.[1]
Altro edificio religioso è la chiesa di San Davide, costruita sulla cima del villaggio e risalente probabilmente all'epoca celtica.[4]
Faro di Caldey
Altro edificio d'interesse è il faro di Caldey, che si erge nella sommità dell'isola, nelle vicinanze dell'antico priorato e che fu realizzato nel 1828/1829 dalla Trinity House.