Calama (Guelma)Calama era un'antica città romana della provincia dell'Africa proconsolare. Corrisponde all'odierna città di Guelma (Algeria nord-orientale). Si trovava a circa 74 km a sud-sud-ovest di Ippona (Hippo Regius), ai piedi del massiccio montuoso del Mahouna, in posizione dominante sulla valle del fiume Seybouse. StoriaLa città era forse di origine punica[1] e sotto Traiano fu municipio, inscritta nella tribù Papiria. Più tardi, è citata nelle iscrizioni come colonia romana. Nel 401 era vescovo di Calama Possidio, amico di Agostino d'Ippona[2], ma ne fu cacciato nel 437 in seguito alla conquista da parte dei Vandali di Genserico. Nel VI secolo, il patrizio bizantino Solomone ne ricostruì le mura[3]. L'ultima menzione risale al XII secolo. Con la conquista francese presso i resti antichi si insediò un campo militare permanente. RestiI monumenti più importanti sono il teatro romano e un edificio termale del II secolo, di cui resta una grande aula rettangolare di 22 x 14 m, identificata come tepidario. Le mura bizantine, che dovevano probabilmente essere state costruite su più antiche mura difensive, avevano 13 torri e misuravano 278 x 219 m. Un'iscrizione attesta l'esistenza di un foro e sono stati rivenuti i resti di un sacello dedicato a Nettuno, di cisterne e di una chiesa cristiana extraurbana. Nel 1953 vi fu rinvenuto un tesoro di 7499 monete dalla zecca di Roma, la più recente delle quali era dell'anno 257: il tesoro fu probabilmente seppellito durante locali disordini. Note
Bibliografia
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