Caffè de la Paix

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Caffè de la Paix
album in studio
ArtistaFranco Battiato
Pubblicazione7 ottobre 1993
Durata31:24
Dischi1
Tracce8
GenerePop[1]
World music[1]
EtichettaEMI Italiana
ProduttoreSaro Cosentino
ArrangiamentiFranco Battiato
RegistrazioneReal World Studios, Box (Wiltshire, Inghilterra)
Morning Studio, Milano
FormatiLP, MC, CD, MD, DCC
Franco Battiato - cronologia
Album successivo
(1994)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
OndarockPietra miliare[2]
Dizionario del pop-rock[3]

Caffè de la Paix è il diciassettesimo album musicale di Franco Battiato, pubblicato nel 1993 dalla EMI Italiana. Il titolo è una citazione dello storico locale di Parigi dove Georges Ivanovič Gurdjieff – i cui insegnamenti hanno profondamente influenzato Battiato – scriveva e incontrava i suoi allievi.[4]

L'album si classifica Miglior Disco dell'Anno nel referendum di Musica e dischi e risulta il trentaseiesimo disco più venduto in Italia durante l'anno.[5]

Descrizione

Battiato, già affermatosi nel decennio precedente grazie ad alcuni album di successo popolare (primo fra tutti La voce del padrone del 1981) e reduce dalla pubblicazione di Come un cammello in una grondaia (1991), in Caffè de la Paix riesce a coniugare perfettamente tutti i suoi interessi musicali e culturali, facendo confluire nel disco sia testi esotici e ironici che spirituali, in un riuscito incontro fra i sound degli strumenti orientali come la tabla e la tambura, di quelli classici quali la viola e l'oboe e di quelli rock, come la chitarra elettrica, il basso e la batteria.

I testi delle tracce possono essere ritenuti pura espressione del sincretismo culturale e religioso di Battiato, perché vanno dalla mitologia greca (Atlantide) alla società romana (Delenda Carthago), passando per la tradizione popolare irachena (Fogh in Nakhal) e le atmosfere orientali (Haiku), in un insieme costellato di riflessioni sullo spirito, sul trascendente e sulle esistenze extra-terrene (Sui giardini della preesistenza, Lode all'inviolato). Numerose le lingue utilizzate: l'arabo nel canto tradizionale Fogh in Nakhal, il latino in Delenda Carthago, estratto del III libro delle Elegie di Properzio, e il persiano nel finale del testo di Haiku, scritto da Angelo Arioli e interpretato da Pouran Ghaffarpour.

Il testo in italiano del brano Haiku contiene una breve lirica tratta da "Guanciale d'erba" di Natsume Soseki, appena modificata e non citata nel booklet del disco, dal quale si desume che il testo in lingua italiana sia solo di Battiato. Il libro di Soseki, pubblicato in Italia prima da L'Ottava (casa editrice dello stesso Battiato, nel 1993) poi da Edizioni Bea (2013), è stato tradotto dal giapponese da Lydia Origlia. La breve lirica di Soseki è: Alla rugiada scesa / sui fiori di miscanthus / quando s'annuncia l'autunno / assomiglio / io che devo svanire.

In copertina vi è un particolare da un dipinto di Süphan Barzani, pseudonimo usato dallo stesso Battiato quando dipingeva.

Tracce

Testi e musiche di Franco Battiato, tranne dove indicato.

  1. Caffè de la Paix – 4:26
  2. Fogh in Nakhal (canzone tradizionale irachena) – 3:33
  3. Atlantide – 3:58 (testo: Carlotta Wieck)
  4. Sui giardini della preesistenza – 3:48
  5. Delenda Carthago – 3:59 (testo: Angelo Arioli)
  6. Ricerca sul terzo – 3:59
  7. Lode all'inviolato – 3:53
  8. Haiku – 3:48 (testo: Franco Battiato e Angelo Arioli)

Durata totale: 31:24

Formazione

Classifiche

Classifiche settimanali

Classifica (1993) Posizione
raggiunta
Italia[6] 3

Note

  1. ^ a b Domenico Ruoppolo, Franco Battiato - Evadere le regole dell'universo, su ondarock.it, Ondarock. URL consultato il 6 giugno 2021.
  2. ^ Franco Battiato - Caffè De La Paix :: Le Pietre Miliari di OndaRock, su ondarock.it.
  3. ^ Enzo Gentile, Alberto Tonti, Il dizionario del pop-rock 2014, Zanichelli, 2014, p. 117.
  4. ^ Getting in touch with Gurdjieff, New York Times, 29 luglio 1979
  5. ^ Gli album più venduti del 1993, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 30-07-2009.
  6. ^ (EN) Top 10 sales in Europe (PDF), su worldradiohistory.com, Music & Media (Pag. 15). URL consultato il 6 novembre 2020.

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