Caccia in laguna
La Caccia in laguna è un dipinto a olio su tavola (76x65 cm) di Vittore Carpaccio, databile al 1490-1495 circa e conservato nel Getty Museum di Los Angeles. Descrizione e stileGià nella collezione Busiri-Vici, è stato recentemente riconosciuto come la parte superiore della tavola delle Due dame veneziane del Museo Correr (separate prima del XIX secolo), chiarendo l'iconografia di entrambi i dipinti. L'opera mostra infatti un brano di vita quotidiana, una caccia degli uomini in laguna con arco e frecce, mentre le donne stanno pensosamente ad aspettare da una loggia in primo piano. Il giglio fuori scala, che si vede spuntare dall'estremità inferiore della tavola, compare infatti in un vaso sul balcone delle donne. L'identica grana del legno ha poi confermato l'ipotesi. Le cerniere e la chiusura presenti in questa parte superiore del pannello suggeriscono che sia stato usato come otturatore decorativo per una finestra o come sportello di uno stipo. Si tratta di un'opera legata ai grandi cicli teleri come le Storie di sant'Orsola, in cui il colore è denso di valori atmosferici che fanno circolare l'aria come da una finestra aperta. La veduta della laguna è rappresentata a volo d'uccello, con grande cura dei dettagli naturalistici e di quelli legati alle attività umane. Tre barche a fondo basso con rematori scivolano silenziosamente convergendo verso un paio di uccelli acquatici a cui mirano gli arcieri. Essi non usano frecce ma palline di argilla per stordire gli animali e non danneggiarne il piumaggio. Un uccello è appena stato colpito da un arciere ed è caduto in acqua. Sullo sfondo si vedono altre imbarcazioni, alcune capanne recintate da incannicci, canneti e un monte sullo sfondo, schiarito dalla foschia. Il cielo è punteggiato da nubi e schiarisce verso l'orizzonte, come all'alba. Uno stormo di uccelli vola facendo la tipica "V". Storia dell'operaSeparata dalla sua parte inferiore in data incerta, la piccola tavoletta come oggi noi la conosciamo faceva già parte della collezione del Cardinale Fesch, grandissimo collezionista della fine del XIX sec. nonché zio di Napoleone. Alla caduta di Napoleone in Francia nel 1815, il Cardinale portò l'opera a Roma e dopo la sua morte, nel 1845 l'opera andò all'asta insieme ad altri numerose opere della sua immensa collezione[1]. Galleria correlata
Note
Bibliografia
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