Il nome del genere deriva dal personaggio mitologico Biblide, figlia di Mileto[2], ed è stato definito per la prima volta dal botanico inglese Richard Anthony Salisbury (Leeds, 2 maggio 1761 – Londra, 23 marzo 1829) nella pubblicazione "Paradisus Londinensis: or Coloured Figures of Plants Cultivated in the vicinity of the Metropolis. London - t. 95" del 1808.[3] Il nome scientifico della famiglia (Byblidaceae) è stato definito per la prima volta dal botanico e politico ceco Karel Domin (Kutná Hora, 1882 – Praga, 1953) nella pubblicazione "Acta Botanica Bohemica. Prague - 1: 3." del 1922.[4]
Descrizione
Il portamento delle specie di questo genere è perenne (arbustivo) sempreverde con crescita secondaria oppure erbe a ciclo biologico annuale. Le specie perenni sono carnivore di tipo "trappola adesiva" (il meccanismo di intrappolamento si basa sulle proprietà collose di una mucillagine secreta da apposite ghiandole presenti nelle foglie).[1][5][6]
Le radici sono o dei rizomi legnosi e fibrosi oppure un apparato radicale tipicamente erbaceo-effimero.
Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alternato/spirale, sono prive di stipole con forme da subulate a lineari con venature parallele.
Le infiorescenze sono formate da fiori solitari posizionati su spoglie ascelle; i pedicelli sono lunghi.
La corolla, formata da 5 petali con margini fimbriati (o crenati o dentati), anche se connata alla base (gamopetala) appare libera. Questo organo è ruotato (resupinato). I colori sono da rosso ciliegia a lilla pallido, raramente bianco; le parti inferiori sono colorate di lilla pallido, bianco o giallo. I petali in bocciolo sono embricati.
L'androceo, più o meno monosimmetrico, è formato da 5 stami disposti in modo opposto ai sepali; l'inserzione è alla base del tubo corollino (stami adnati ai petali); i filamenti sono liberi e contorti (incurvati verso il gineceo). Le antere sono basifisse con due teche e 4 sporangi, sono inoltre introrse; la deiscenza avviene per brevi fessure apicali o pori.
Il gineceo ha un ovariosupero biloculare, formato da due carpelli uniti (bicarpellare) con placentazioneassile. Lo stilo è lungo e terminale, filiforme con lo stigma minutamente capitato o bilobato; è provvisto di papille e inoltre è ruotato in direzione delle antere. Gli ovuli sono numerosi di tipo anatropo con un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[7]
I frutti sono delle capsuleloculicide (con due valve di deiscenza) con superficie liscia e consistenza cartilaginea. I semi sono piccoli, angolosi, neri e rugosi con prominenti crespe longitudinali (e anche trasversali); l'endosperma (amidaceo) è copioso e duro; gli embrioni sono piccoli e lineari.
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti come mosche e api (impollinazione entomogama). Il tipo di impollinazione per queste piante è chiamato "buzz" in quanto gli insetti facendo vibrare le loro ali fanno in modo che il polline si attacchi ai loro peli per poi trasportarlo su un altro fiore.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
Le specie di questo genere sono distribuite in Australia e (una) nella Nuova Guinea. Crescono soprattutto nelle aree con abbondanti piogge come le savane aperte o le brughiere.[5]
Biologia
La superficie delle foglie è adesiva (densamente ricoperta di ghiandole) per la cattura di insetti. Le ghiandole più grandi hanno una testa formata da un singolo strato di cellule disposte radialmente e sembrano piccoli ombrelloni (struttura tipica delle ghiandole delle Lamiales). Sono presenti anche ghiandole più piccole sessili. Il meccanismo di intrappolamento si basa sulle proprietà collose di una mucillagine secreta da queste ghiandole (terpenoidi ed enzimi digestivi, atte a catturare le prede e digerirle assorbendone i liquidi nutritivi). A differenza del comportamento delle foglie di un altro genere (Drosera) che si chiudono rapidamente per intrappolare più efficacemente l'insetto, nel genere di questa voce la cattura è passiva (le foglie non presentano nessun movimento).
Età
Nel Sud Australia è stato trovato un singolo seme, probabilmente assegnato a questa famiglia, datato al Medio Eocene (circa 40 milioni di anni fa).[1][8]
Tassonomia
Questo genere è descritto all'interno dell'ordine delle Lamiales e appartiene alla famiglia Byblidaceae (di cui è l'unico genere).
Alcuni Autori hanno proposto di dividere il genere in due gruppi: specie perenni e specie annuali.[5]
Byblis liniflora complex: comprende le quattro specie a ciclo biologico annuale B. liniflora, B. rorida, B. filifolia e B. aquatica; raggiungo altezze da 15 a 50 cm con foglie lunghe 4 – 15 cm; il numero diploide è 2n=16 (la specie B. liniflora è tetraploide con 2n=32).
Byblis gigantea complex: comprende le due specie a ciclo biologico perenne B. lamellata e B. gigantea; raggiungono altezze superiori da 45 a 70 cm con foglie lunghe 20 cm; il numero diploide di entrambe le specie è 2n = 18.
Chiave analitica dicotomica
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi dicotomiche analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra).[6][9]
Gruppo 1A: il ciclo biologico delle piante è perenne con portamento subarbustivo;
Gruppo 2A: i semi sono fortemente corrugati e la superficie è ricoperta da piastre increspate; dopo un incendio le piante ricrescono rapidamente dai rizomi sotterranei;
Gruppo 2B: i semi sono diritti e la superficie è ricoperta da piastre debolmente costate; dopo un incendio le piante ricrescono sia dai rizomi sotterranei che dagli steli aerei rimasti;
Gruppo 1B: il ciclo biologico è annuale con portamento erbaceo;
Gruppo 3A: le antere sono più brevi dei rispettivi filamenti;
Gruppo 4A: il colore della corolla è viola scuro; i petali sono lunghi 4,5 - 7,8 mm; i canali longitudinali dei semi sono evidenti, mentre quelli trasversali sono assenti o appena visibili;
Queste piante sono studiate soprattutto per la loro caratteristica principale come piante carnivore. Altrimenti sono coltivate come ornamento o per curiosità.
Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004, p. 45.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.
1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
P.S. Short & I.D.Cowie, Flora of the Darwin Region - Volume 1 (PDF), National Library of Australia, 2011 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2015).
David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).