Bruno RaschiBruno Raschi (Borgo Val di Taro, 4 dicembre 1923 – Milano, 2 maggio 1983) è stato un giornalista italiano. BiografiaLaureato in Lettere a Torino, per mantenersi gli studi aveva iniziato a lavorare a Tuttosport nel 1952. Nell'ottobre 1959 passò alla Gazzetta dello Sport, dove rimase per oltre vent'anni divenendone vicedirettore. Seguì le Olimpiadi di Roma e si occupò di calcio e pugilato[1], ma legò il suo nome e gran parte della sua carriera al ciclismo che lo vide per inviato complessivamente a 30 edizioni del Giro d'Italia e 18 del Tour de France[2]. In particolare, al Giro, era stretto collaboratore di Vincenzo Torriani e partecipava regolarmente alle puntate del Processo alla tappa curato da Sergio Zavoli. Godeva di grande rispetto e stima da parte dei colleghi, che lo soprannominarono "il Divino".[2][3] Nel 1977 ricevette il Premio Saint-Vincent per il giornalismo. Dopo la sua morte sono state pubblicate due antologie degli articoli di Bruno Raschi: Ronda di notte - Storie personaggi e fiabe del Giro e del Tour, uscita nel 1984 e ristampata nel 2013 a cura di Beppe Conti[1], e Bella è la sera, a cura di Giuseppe Castelnovi e Marco Pastonesi, uscita nel 2008[4] Gli sono stati intitolati il palasport di Parma (PalaRaschi)[5] e quello di Borgo Val di Taro[6]. OnorificenzeNote
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