Briton RivièreBriton Rivière (Londra, 14 aprile 1840 – Londra, 20 aprile 1920) è stato un pittore britannico celebre per i suoi dipinti di animali. BiografiaBriton Rivière nacque a Londra nel 1840. Apparteneva a una famiglia di origini francesi, di religione ugonotta. Suo padre William (1806–1876) fu per un certo periodo insegnante di disegno al Cheltenham College e poi insegnante d'arte all'università di Oxford.[1] Lo zio paterno Henry Parsons Rivière (1811–1888) era un acquerellista divenuto membro della Royal Academy e la Birmingham Society of Artists.[2] Si formò alle Università di Cheltenham e Oxford, laureandosi nel 1867.[3] Le prime opere di Briton Rivière vennero mostrate alla British Institution; nel 1857 esibì tre suoi lavori alla Royal Academy, ma dovette aspettare il 1863 prima di esibire con regolarità le sue creazioni. In quell'anno era rappresentato dalla tela The eve of the Spanish Armada, mentre l'anno seguente da un dipinto dedicato a Romeo e Giulietta. Già intorno al 1865, Briton Rivière si focalizzò sui dipinti di animali, un soggetto che caratterizzò quasi tutto il resto della sua produzione.[3] Agli inizi della sua carriera, lavorò anche come illustratore per la rivista Punch e poi altri.[3] Divenne socio della Royal Academy of Arts nel 1878 e accademico reale nel 1881. Guadagnò la laurea in dottore in diritto civile nel 1891.[3] Nel 1896 si candidò alle elezioni per diventare presidente dell'istituzione, ma venne sconfitto per pochi voti. Apice della sua ricerca, l'opera a olio su tela La Tentazione di Gesù nel Deserto. Rivière morì a Londra nel 1920. Stile e tecnicaIn un'intervista del 1897 apparsa su Chums Boys Annual, il pittore riporta le seguenti parole:[4] «Sono sempre stato un grande amante dei cani e ho lavorato così tanto con loro che mi sono stancato di averli intorno a me. Tuttavia, non se ne può dipingere uno se non se n'è affezionati. Non lavoro mai con un cane senza l'assistenza di un uomo che conosce bene gli animali (...) Penso che i collie siano i cani più irrequieti (...) anche i levrieri sono molto irrequieti e lo stesso si può dire dei fox terrier (...) Prima di dipingere degli animali selvatici bisogna raccogliere materiali di studio inerenti ad essi e conoscerli a fondo (...) Dipingo sia animali morti che vivi. Una volta mi sono ritrovato nello studio una bella leonessa (...) Ho lavorato molto nelle aule di dissezione dei giardino zoologici di tanto in tanto.» Vita privataNel 1867 sposò Mary Alice Dobell (1844–1931) anche lei pittrice.[5] Il loro figlio Hugh Goldwin (1869-1956) divenne ritrattista.[6] Galleria d'immagini
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