Brigata Belfast
La Brigata Belfast (Belfast Brigade) è stata la brigata più importante e numerosa dell'IRA durante i Troubles, la guerra a bassa intensità che si è svolta nell'Irlanda del Nord (con effetti anche in Inghilterra e in Irlanda) tra il 1969 e il 1998. OriginiDopo il fallimento dell'agosto 1969, quando l'IRA non era stata in grado di difendere i quartieri cattolici di Belfast dall'assalto di estremisti protestanti spalleggiati dai B-Specials, un corpo ausiliario di polizia composto esclusivamente da protestanti, un nucleo di militanti tradizionalisti, scontenti della direzione che aveva preso il movimento, decise di affrontare Billy McMillen e Jim Sullivan, rispettivamente OC (Officer Commanding, comandante) e Adjutant (secondo in comando) della Brigata Belfast. In un incontro piuttosto teso (in cui alcuni dei partecipanti erano armati) si decise che la Brigata Belfast si sarebbe posta in una situazione di autonomia dal resto dell'organizzazione, in attesa di capire che direzione avrebbe preso il movimento, scosso da violente discussioni[1]. Quando, a cavallo tra il 1969 e il 1970, il movimento repubblicano si divise, dando origine alla Provisional IRA e al Provisional Sinn Fein, la maggioranza dei militanti di Belfast confluì nella nuova organizzazione creando la Brigata Belfast della Provisional IRA. StrutturaLa Brigata Belfast (come le altre brigate dell'IRA) è comandata da un OC, coadiuvato da uno Stato Maggiore (Brigade Staff) composto da un vice (adjutant), da un Operations Officer (ufficiale alle operazioni, OO nel gergo dell'IRA), da un Quartermaster (quartiermastro, responsabile dei rifornimenti e dei depositi di armi e materiale vario), da un Explosives Officer (addetto agli esplosivi) e un Intelligence Officer (responsabile dell'intelligence). Al di sotto dello Stato Maggiore la Brigata Belfast si divide in tre battaglioni, ognuno dei quali ha un proprio Stato Maggiore (Battalion Staff), che coprono le diverse zone della città:
Nei primi anni del conflitto al di sotto dei battaglioni l'organizzazione era ulteriormente divisa in compagnie (particolarmente nota era la D Company, Compagnia D, che operava nella zona di Lower Falls, una delle roccaforti dell'IRA). Nel 1977, in seguito alla riorganizzazione voluta da Gerry Adams, Martin McGuinness, Ivor Bell e Brian Keenan, le compagnie sparirono e vennero sostituite dalle ASU (Active Service Unit, unità in servizio attivo), cellule di 4/6 membri, introdotte per migliorare la sicurezza e rendere più difficile la penetrazione dei servizi di sicurezza nell'organizzazione e per minimizzare i danni causati da eventuali informatori. StoriaIl primo comandante della Brigata Belfast fu Billy McKee, veterano dell'organizzazione, e tra i capi c'erano anche altri militanti di lunga data come Joe Cahill, Jimmy Steele, Séamus Twomey, Liam Hannaway (zio di Gerry Adams), John Kelly e Proinsias MacAirt. All'inizio la preoccupazione principale era la difesa delle aree cattoliche, e l'IRA in questo campo si riscattò quando il 27 giugno 1970, un gruppo di militanti guidati dallo stesso McKee (che rimase gravemente ferito) respinse l'assalto di estremisti protestanti alla chiesa di Saint Matthew, a Short Strand, piccola enclave cattolica a Belfast Est. Nei giorni seguenti si verificò un evento che contribuì a radicalizzare la comunità cattolica contro l'esercito britannico, fornendo all'IRA nuove reclute e l'occasione di passare all'offensiva: il 3 luglio l'esercito, alla ricerca di armi, proclamò un coprifuoco di 40 ore e, dopo aver annunciato che chi fosse uscito di casa sarebbe potuto essere ucciso, cominciò una ricerca casa per casa nella zona di Lower Falls, ricerca nel corso della quale il comportamento dei soldati causò un profondo risentimento nella comunità cattolica di Belfast, fino ad allora abbastanza ben disposta verso i soldati. Nei primi mesi del 1971 si ebbe il primo soldato britannico ucciso, e cominciò un'offensiva dell'IRA che ingaggiava giornalmente l'esercito britannico in conflitti a fuoco per le strade di Belfast, oltre a piazzare bombe contro "obiettivi economici" (alberghi, negozi, pub). La situazione era aggravata anche dall'azione dei paramilitari protestanti dell'UVF e dell'UDA che rispondevano alle azioni dell'IRA con rappresaglie dirette quasi esclusivamente contro cittadini cattolici innocenti. Il 21 luglio 1972, in quello che sarà ricordato come Bloody Friday, tutti e tre i battaglioni della brigata parteciparono a una gigantesca operazione che portò all'esplosione di 22 autobombe nel centro di Belfast in poco più di un'ora. L'operazione, pensata per dimostrare la capacità dell'IRA, voleva anche evitare vittime civili ma l'IRA sovrastimò la capacità dei servizi di soccorso e delle forze dell'ordine di rispondere a così tanti allarmi-bomba in così poco tempo e alla fine ci furono 9 morti e centinaia di feriti e tutta Belfast fu attanagliata dal terrore. A livello di propaganda fu un disastro per l'IRA che diede occasione all'esercito britannico di attuare l'Operazione Motorman, con lo scopo di rimuovere le barricate che proteggevano l'accesso ai ghetti cattolici roccaforti dell'IRA e a stabilire la presenza dell'esercito in quelle zone. Dopo la tregua del 1974/75, durante la quale l'UVF e l'UDA (con il nome di UFF, Ulster Freedom Fighters) aumentarono i loro attacchi contro cittadini cattolici a caso (particolarmente nota un'unità dell'UVF guidata da Lenny Murphy che passò alla storia come Shankill Butchers, i "macellai di Shankill", per i metodi brutali che usava per torturare prima e uccidere poi le proprie vittime), la vecchia dirigenza dell'IRA lasciò il posto a elementi più giovani (Adams, McGuinness, Bell, Keenan e altri) che, oltre a introdurre le cellule, teorizzarono la necessità di una "guerra di lunga durata" in cui la lotta armata avrebbe dovuto essere accompagnata da un'efficace strategia politica. Questa strategia venne definita da Danny Morrison, dirigente repubblicano molto vicino a Gerry Adams, "the Armalite and ballot box strategy" (strategia dell'urna e dell'Armalite, a indicare come la lotta militare e quella politica dovessero proseguire di pari passo). All'inizio degli anni ottanta, dopo gli scioperi della fame guidati rispettivamente da Brendan "Dark" Hughes, membro del Secondo Battaglione e già comandante della brigata, e da Bobby Sands, membro del Primo Battaglione, la Brigata Belfast fu colpita duramente dal fenomeno dei cosiddetti "supergrasses" (vagamente traducibile in italiano come pentiti), membri dell'IRA che in cambio di sconti di pena o dell'immunità, denunciavano i propri compagni con dichiarazioni che poi, in tribunale, in molti casi costituivano l'unica prova a carico degli imputati. Anche se in seguito molte di queste accuse non superarono il vaglio giudiziario, centinaia di paramilitari erano stati tenuti lontano dalle strade per lunghi periodi di carcerazione preventiva. L'effetto più importante fu però che, soprattutto nella Brigata Belfast, più colpita di altre dal fenomeno, si sviluppò una vera e propria "paranoia dell'informatore" che, insieme alla maggiore attenzione per le fortune elettorali del Sinn Fein (che potevano essere compromesse da operazioni troppo cruente), fece sì che la Brigata Belfast (negli anni settanta indubbiamente la più attiva dell'organizzazione) dalla metà degli anni ottanta in poi ridusse sempre più il numero delle operazioni. Il 6 marzo 1988 tre membri della Brigata Belfast (Mairéad Farrell, Danny McCann e Séan Savage) vengono uccisi, disarmati, da uomini del SAS nelle strade di Gibilterra, dove stavano pianificando un attentato contro il locale reggimento britannico. A Belfast si registrarono gli scontri di guerriglia urbana più intensi dal periodo dello sciopero della fame del 1981 e dieci giorni dopo, durante i funerali dei tre nel cimitero di Milltown, Michael Stone, militante dell'UFF, davanti ai media di tutto il mondo attaccò i partecipanti a colpi di pistola e con granate, prima di essere bloccato da una folla inferocita e in seguito salvato dal linciaggio dall'arrivo della RUC. Stone aveva ucciso tre uomini, uno dei quali membro dell'IRA. Durante il funerale di quest'ultimo, tre giorni dopo, due soldati britannici in borghese vengono inspiegabilmente a trovarsi con l'auto in mezzo al corteo funebre. La folla, temendo una replica dell'attacco di Stone, blocca la macchina e immobilizza i due che poi vengono presi in consegna da alcuni uomini dell'IRA che, dopo averli interrogati e picchiati, li uccidono.[2] A Belfast la fine degli anni'80 e i primi anni novanta sono caratterizzati da un'aumentata ferocia e capacità operativa dei paramilitari lealisti (soprattutto dell'UFF), in parte dovuta alla collusione tra l'UVF, l'UFF e alcuni elementi della RUC o dell'esercito britannico (soprattutto tra i ranghi dell'Ulster Defence Regiment, UDR, reggimento reclutato localmente e composto quasi esclusivamente da protestanti), alle quali l'IRA cercherà di rispondere con azioni contro noti membri dei gruppi paramilitari (tra i paramiltari protestanti più importanti uccisi dall'IRA ci furono John Bingham, comandante dell'UVF a Ballysillan, North Belfast, e soprattutto John McMichael, massimo stratega dell'UDA/UFF oltre che comandante della South Belfast Brigade), non sempre andate a buon fine. Proprio l'ansia di rispondere agli attacchi contro i cattolici porteranno la Belfast IRA a commettere una delle peggiori atrocità della sua storia: il 23 ottobre 1993, nel tentativo di assassinare il vertice della West Belfast Brigade dell'UDA/UFF, considerato mandante di molti degli omicidi settari del periodo, due membri dell'IRA di Ardoyne, Thomas Begley e Séan Kelly, entrarono in una pescheria sulla Shankill Road (l'arteria su cui si affacciano i quartieri della working class lealista e protestante) e, tenendo sotto il tiro delle armi il proprietario e i clienti, tentarono di piazzare una bomba che avrebbe dovuto distruggere l'edificio, al secondo piano del quale l'IRA riteneva (erroneamente, si è appurato in seguito) si stesse riunendo il vertice dell'UFF. Improvvisamente la bomba esplose prematuramente, causando la morte di 9 civili e di uno dei due membri dell'IRA e provocando, nei giorni seguenti, numerose rappresaglie protestanti che fecero precipitare la provincia in uno dei periodi più bui della sua tormentata storia. Nel luglio 1994 la Brigata Belfast decise di saldare alcuni vecchi conti prima dell'imminente cessate-il-fuoco uccidendo prima Ray Smallwoods (che aveva scontato una condanna per il tentato omicidio di Bernadette Devlin e suo marito Michael nel 1981), considerato uno degli strateghi "politico-militari" dell'UDA/UFF, e poi Raymond Elder e Joe "Chinky" Bratty, membri importanti dell'UFF (Bratty era ritenuto comandante dell'UFF nella zona Ormeau/Annadale/Ballynafeigh e mandante dell'attacco in un bookmaker di Lower Ormeau Road che nel 1992 era costato la vita a cinque cattolici). Il 31 agosto 1994, con l'annuncio dell'IRA della "completa cessazione di tutte le operazioni militari" cominciò il difficile percorso della provincia verso la pace che portò, nel 1998, alla firma del Belfast Agreement. Anche se gli anni seguenti hanno visto alcuni momenti di tensione, il processo di pace non si è interrotto e, nel luglio 2005, è stato un membro della Brigata Belfast (Séanna Walsh, di Short Strand, già comandante dei detenuti dell'IRA nel carcere di Long Kesh e amico e compagno di cella di Bobby Sands) a leggere, per la prima volta nella storia dell'organizzazione a volto scoperto, la dichiarazione con cui l'IRA dichiarava conclusa la lotta armata aggiungendo che avrebbe usato metodi esclusivamente pacifici per arrivare al proprio obiettivo, l'unità d'Irlanda.[3] ComandantiDopo Billy McKee, tra i comandanti noti della Brigata Belfast ci sono stati Joe Cahill, Séamus Twomey, Gerry Adams, Ivor Bell, Brendan Hughes, Harry Burns e Brian Gillen, che era il comandante della brigata al tempo del cessate-il-fuoco del 1994[4]. CadutiSecondo il Roll of Honour repubblicano, la Brigata Belfast è la brigata che, durante il conflitto, ha perso più membri di tutte le altre, per l'esattezza 147 membri così divisi:
Bisogna anche dire che queste cifre non sono precise, perché negli ultimi anni è stata rivelata l'appartenenza all'IRA di alcune vittime dei Troubles che erano state fino ad ora considerate come vittime "civili". Questi però sono i nomi che compaiono sul Republican Roll Of Honour: Primo Battaglione (First Battalion) Vol. Tony Henderson Vol. Terence McDermott Vol. Martin Forsythe Vol. Tony Jordan Vol. John Finucane Vol. Francis Hall Vol. Daniel Burke Vol. Gerard Fennell Vol. John Rooney Vol. Séan McDermott Vol. Thomas Kane Vol. Danny Lennon Vol. Brendan O'Callaghan Vol. Dan Turley Vol. Tom McGill Vol. Jim McKernan Vol. Margaret McArdle Vol. Kevin McCracken Vol. Caoimhin Mac Brádaigh (Kevin Brady) Vol. Patricia Black Vol. Frankie Ryan Vol. Pearse Jordan Vol. John O'Rawe Vol. Jimmy Roe Secondo Battaglione (Second Battalion) Vol. Liam McParland Vol. Jimmy Steele Vol. Peter Blake Vol. Tom McGoldrick Vol. Charles Hughes Vol. Séamus Simpson Vol. Danny O'Neill Vol. Albert Kavanagh Vol. Gerard Crossan Vol. Tony Lewis Vol. Séan Johnston Vol. Tom McCann Vol. Patrick Campbell Vol. Robert McCrudden Vol. Michael Clarke Vol. Jimmy Quigley Vol. Daniel McAreavey Vol. Patrick Pendleton (a.k.a. Patrick Maguire) Vol. John Donaghy Vol. Joseph McKinney Vol. Stan Carberry Vol. Francis Liggett Vol. Edward O'Rawe Vol. Joseph McKenna Vol. Patrick Mulvenna Vol. James Bryson Vol. Martin Skillen Vol. John Kelly Vol. John Stone Vol. Paul Fox Vol. Séan Bailey Vol. James McGrillen Vol. Paul Marlowe Vol. Tommy Tolan Vol. Billy Carson Vol. Kevin Delaney Vol. Terence O'Neill Vol. Liam Hannaway Vol. James Burns Vol. Tony Campbell Vol. Brian Dempsey Vol. Finbarr McKenna Vol. Proinsias Mac Airt (Frank Card) Vol. Harry Burns Terzo Battaglione (Third Battalion) Vol. Michael Kane Vol. James Saunders Vol. Billy Reid Vol. Patrick McAdorey Vol. Tony Nolan Vol. Gerard McDade Vol. Joseph Cunningham Vol. Gerard Bell Vol. Gerard Steele Vol. Robert Dorrian Vol. Joseph Magee Vol. Samuel Hughes Vol. Charles McCrystal Vol. John McErlean Vol. Edward McDonnell Vol. Jackie McIlhone Vol. Joseph Fitzsimmons Vol. Martin Engelen Vol. Louis Scullion Vol. James Reid Vol. Joseph Downey Vol. Séamus Cassidy Vol. James Sloan Vol. Tony Campbell Vol. James McCann Vol. Patrick McCabe Vol. Brian Smyth Vol. Séan McKee Vol. Frederick Leonard Vol. Séamus McCusker Vol. Martin McDonagh Vol. Frank Fitzsimmons Vol. Joseph Surgenor Vol. Trevor McKibbin Vol. Jackie McMahon Vol. Jackie Mailey Vol. Denis Brown Vol. Jim Mulvenna Vol. Laurence Montgomery Vol. Frankie Donnelly Vol. Martin McKenna Vol. Laurence Marley Vol. Brendan Davison Vol. Thomas Begley
Vol. Dorothy Maguire Vol. Maura Meehan Vol. Anne Parker Vol. Anne Marie Pettigrew Vol. Bridie Dolan Vol. Laura Crawford Vol. Rosemary Bleakley Fianna Éireann Fian Gerald McAuley Fian Michael Sloan Fian Eamonn McCormick Fian David McAuley Fian Séan O'Riordan Fian Michael Magee Fian Joseph Campbell Fian John Dougal Fian Joseph McComiskey Fian Bernard Fox Fian Séan Hughes Fian Michael Marley Fian Robert Allsopp Fian James Templeton Fian Kevin McAuley Fian James O'Neill Fian Paul McWilliams Fian John Dempsey England Vol. James McDade Vol. Brian Fox
Vol. Thomas O'Donnell Vol. Mairéad Farrell Vol. Dan McCann Vol. Séan Savage Vol. Séamus Twomey H-Blocks Martyrs Vol. Bobby Sands Vol. Joe McDonnell Vol. Kieran Doherty[5] La dicitura Vol. prima del nome sta a significare Volunteer (Volontario), che a volte è sostituito da Oglach (Volontario in gaelico), mentre Fian in gaelico è il singolare di Fianna (guerrieri o soldati in italiano). Note
Bibliografia
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