Brigante se more
Brigante se more è un album del gruppo Musicanova che contiene alcuni dei loro brani più famosi. È la colonna sonora dello sceneggiato televisivo L'eredità della priora, tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Alianello e andato in onda sulla RAI nel 1980. Dall'album fu tratto il 45 giri Brigante se more/Quanno sona la campana[1]. TracceMusiche di Eugenio Bennato, tranne dove indicato diversamente.
Brigante se moreIl celebre pezzo Brigante se more, che ha dato il titolo all'album, è stato ripreso da innumerevoli gruppi di musica folk grazie alla sua tipica sonorità popolare. Proprio questo metterebbe in discussione la sua paternità, per alcuni (vedi in basso), sarebbe di origine popolare, mentre per altri, sarebbe attribuibile ad Eugenio Bennato. Durante un'intervista,[2] a una domanda che metteva in dubbio la sua paternità relativa al testo della canzone, Eugenio Bennato così rispose: «Allora "Brigante se more" è un brano di cui vado molto orgoglioso, soprattutto perché tutti sono convinti che sia un brano della tradizione napoletana e invece l’ho scritto negli anni settanta con Carlo D'Angiò. Evidentemente abbiamo assorbito la lezione della musica popolare a tal punto da farlo sembrare un canto vero. Un brano che ha portato alla luce un argomento tabù della nostra storia, perso nella memoria poiché sui briganti non si sa nulla, si sono perse tutte le tracce di ciò che cantavano sulle montagne quando si nascondevano poiché, di ogni singolo caso, sono state cancellate le documentazioni. È tutto molto frammentario è per questo che “Briganti se more” è un’opera di poesia, è un’invenzione fatta con grande dedizione al rispetto della cultura. Sembra un canto autentico, e tutte le volte che la gente crede che sia tale lo prendo come un grande complimento perché significa che ho centrato il segreto del linguaggio. Questo brano inoltre appartiene al presente, è conosciuto da tutti e viene cantato.» Eugenio Bennato ha scritto il libro "Brigante se more - Viaggio nella musica del Sud" per spiegare la storia di questa ormai celebre canzone.[3] Eugenio Bennato è autore di altri testi sul tema del brigantaggio come Ninco Nanco, Il Sorriso di Michela e Vulesse addeventare nu Brigante. La versione del brano comunemente nota come Libertà è considerabile un inno plausibile del tempo. Ancora, in un recente libro chiamato Briganti e partigiani si riconferma questa origine popolare. Tutto questo indicherebbe che la canzone di Bennato sia un rimaneggiamento di una più vecchia canzone popolare.[4][5][6] Formazione
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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