Body positivity

Scultura Yolanda di Miriam Lenk (2016)

La body positivity è un movimento sociale incentrato sulla lotta alla derisione del corpo, il cosiddetto body shaming, promuovendo l'accettazione di tutti gli aspetti fisici a prescindere da taglia, forma, colore della pelle, genere e abilità fisica, e sulla contestazione degli standard di bellezza come un costrutto sociale da abbandonare.[1] I proponenti preferiscono concentrarsi sulla salute del corpo piuttosto che sul suo aspetto esteriore.[2]

Le sue radici risalgono al movimento per la fat acceptance (lett. "accettazione della grassezza") ma si differenzia da esso in quanto si rivolge a qualsiasi tipo di corpo; il fat acceptance, invece, si limita ai corpi sovrappeso o affetti da obesità.

Critiche

Dato che gli attivisti e le aziende che si conformano alla body positivity mettono spesso in mostra (su copertine, passerelle, televisione e reti sociali) corpi di persone sovrappeso o obese, il movimento è stato criticato con l'argomentazione e l'accusa di voler propagandare l'obesità e che invoglierebbe o potrebbe invogliare a perseguire uno stile di vita dannoso alla salute.[3]

Note

  1. ^ (EN) Céline Leboeuf, What Is Body Positivity? The Path from Shame to Pride, in Philosophical Topics, vol. 47, n. 2, 2019, pp. 113–128, DOI:10.5840/philtopics201947218, ISSN 0276-2080 (WC · ACNP), JSTOR 26948109.
  2. ^ (EN) Alexandra Sastre, Towards a Radical Body Positive, in Feminist Media Studies, vol. 14, n. 6, 2 novembre 2014, pp. 929–943, DOI:10.1080/14680777.2014.883420, ISSN 1468-0777 (WC · ACNP).
  3. ^ (EN) Amber Petty, Is the Body-Positivity Movement Going Too Far?, su Greatist, 26 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2018).

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