Berta filava/Mio fratello è figlio unico
Berta filava/Mio fratello è figlio unico è un singolo del cantautore italiano Rino Gaetano, pubblicato nel 1976 dalla It. Berta filavaIl titolo del brano deriva dal detto "È passato il tempo in cui Berta filava" (con possibili varianti regionali), per indicare le differenze tra il presente e i tempi andati: la Berta del proverbio è identificata, di solito, con Bertrada di Laon, moglie di Pipino il Breve[2]. Il brano, che a un orecchio poco attento potrebbe sembrare semplicemente un'opera nonsense, in realtà tratta un argomento più serio e intricato che fa riferimento alla stagione politica del compromesso storico. Sotto la figura di Berta si cela metaforicamente nientemeno che Aldo Moro, considerato da Rino Gaetano un abile e scaltro "tessitore" di rapporti politici.[3][4] Lo stesso cantautore, durante un concerto a San Cassiano (LE) nel 1977,[5] dichiarò a proposito della canzone: «Vorrei ricordare un grosso personaggio che è nato a pochi passi da qui, è nato a Maglie. È uno dei più grossi calzaturieri. È uno che ha fatto le scarpe a tutta Italia. È uno che ha la freccia bianca in testa. Io so benissimo che lui usa dei linguaggi chiarissimi, lui ha inventato diversi termini, infatti è un grosso filologo. Ha inventato le convergenze parallele e la congiuntura, tutte queste cose qui […] È una cosa molto dispersiva e io ho scritto l'anno scorso un pezzo ancora più dispersivo, proprio dedicandolo a questi grossi personaggi enigmatici del mondo politico e di altri mondi anche. Comunque questa sera la voglio dedicare a questo personaggio che ha fatto le scarpe a tutta Italia.[4]» La canzone è stata utilizzata anche come colonna sonora di uno spot della FIAT. Mio fratello è figlio unicoMio fratello è figlio unico è una delle più famose canzoni scritte ed interpretate dal cantautore e apparve in precedenza come lato A del singolo Mio fratello è figlio unico/Sfiorivano le viole. Il tema è l'emarginazione, la frustrazione e la solitudine quotidiana che subisce l'uomo per infiniti motivi, spesso banali, in un mondo difficile e insostenibile di individui sfruttati senza identità. Tracce
Note
Bibliografia
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