Nato intorno alla metà degli anni '40 del XV secolo da Francesco Visconti (?-dopo 1474), figlio di Gianbattista e di Regola Galeazzi, e da Elisabetta Bussoni (figlia di Francesco, conte di Carmagnola, e Antonia Visconti di Ierago), sposò Giovanna Pusterla di Pietro. Fu uno dei più importanti esponenti del partito ghibellino milanese, per tutta la vita filo-sforzesco. Morì nell'autunno del 1516.
Nel 1467 a motivo di contrasti avuti con il duca Galeazzo Maria Sforza, fuggì da Milano con Girolamo Olgiati (poi tra gli assassini dello stesso duca nel complotto del 26 dicembre 1476); nel contempo il padre Francesco venne radiato dal Consiglio segreto e pure sui cugini Francesco Castiglioni di Casciago e Bernabò Sanseverino si abbatterono le ire del duca.
Dopo il fallimento della reggenza di Bona di Savoia e la caduta di Cicco Simonetta, voluta fortemente da Pietro Pusterla (suocero di Battista), il Visconti iniziò la sua ascesa politica all'ombra della corte di Ludovico il Moro e in parallelo alla carriera dei cugini Antonio e Galeazzo Visconti.
Discendenza
Sposò Giovanna Pusterla, dalla quale ebbe cinque figli:[1]
^Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Visconti di Milano, Torino 1819, vol. I, Tav. XVI.
Bibliografia
Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia, Torino 1819, vol. I, Visconti, tav. XVI
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Edoardo Rossetti, «Chi bramasse di veder il volto suo ritratto dal vivo». Ermes Visconti, Matteo Bandello e Bernardino Luni: appunti sulla committenza artistica al Monastero Maggiore,“Archivio Storico Lombardo” 2012.