Battaglia di Saint Kitts (1629)
La battaglia di St. Kitts o battaglia di San Cristóbal fu una spedizione militare spagnola che strappò le isole di Saint Kitts e Nevis a inglesi e francesi durante la guerra anglo-spagnola (1625-30). AntefattiNell'anno 1629, la colonia inglese di St. Kitts era cresciuta abbastanza da essere considerata una minaccia per le Indie occidentali spagnole. I coloni inglesi erano ormai quasi 3.000, e avevano ricevuto armi e munizioni dalla madrepatria.[4] Fu dato ordine al comandante della flotta spagnola Armada de Sotavento di sgomberare i coloni inglesi e francesi pesantemente armati. IncursioneLa spedizione spagnola, sotto il comando dell'ammiraglio Fadrique Álvarez de Toledo Osorio, approdò a Nevis e catturò e distrusse diverse navi inglesi lì ancorate.[1] I soldati spagnoli furono quindi fatti sbarcare per distruggere le poche strutture di nuova costruzione e catturare i coloni.[1] Quando Nevis fu catturata dalle forze spagnole, i coloni furono abbandonati dai loro servi, che nuotarono verso le navi spagnole al grido di "Libertà, gioiosa libertà",[5][6] preferendo la collaborazione con gli spagnoli alla soggezione ai tirannici proprietari inglesi.[7][8] Il 7 settembre 1629 la spedizione spagnola si spostò sull'isola gemella Saint Kitts e bruciò l'intero insediamento.[9] ConseguenzeSecondo i termini della resa, gli spagnoli organizzarono una spedizione per riportare in Inghilterra circa 700 coloni. Ma altri coloni, variamente stimati tra i 200 e i 400, evitarono la cattura rifugiandosi sulle colline e nei boschi.[4] Dopo l'accordo di Madrid tra le corone spagnola e inglese (1630), gli spagnoli lasciarono l'isola, restituendola all'Inghilterra. I fuggiaschi tornarono nelle loro piantagioni per formare il nucleo di una nuova fase di colonizzazione.[4] Note
Bibliografia
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