Basilica minore di San Giacomo Apostolo (Chioggia)
La basilica minore di San Giacomo Apostolo elevata a basilica pontificia minore con il titolo di beata Vergine della Navicella da papa Pio X nel 1906, è la seconda chiesa per grandezza del centro storico di Chioggia subito dopo la cattedrale.[1] StoriaPrima della chiesa, esisteva già un tempio risalente al secolo XI, sempre dedicato a San Giacomo, che lo storico clodiense Pietro Morari, nel suo manoscritto "La storia di Chioggia" del 1637, lo descrive come austero e basso, diviso in tre navate da colonne di mattoni; attraverso questa descrizione Aristide Naccari ne disegnò una ricostruzione grafica.[1] La chiesa è stata costruita sulla precedente dopo il crollo dell'abside nella notte tra il 24-25 novembre 1741. I lavori iniziarono dopo che la fabbrica del duomo approvò il progetto del veneziano Pietro Pelle nel 1742, che si trovava a lavorare in contemporanea anche alla ricostruzione della chiesa di San Domenico sempre a Chioggia; successivamente il progetto venne terminato da nipote, Domenico Pelle.[2] La chiesa era cappellania del Duomo soggetta quindi alla sua giurisdizione economica, ma trovandosi in posizione centrale nella città, vicino alle abitazioni della classe più elevata della popolazione, poteva tranquillamente avere un'autonomia finanziaria.[3] Il 15 novembre 1806 vennero trasferiti qui i cimeli della Madonna della Navicella, dal santuario omonimo di Sottomarina trasformato in caserma dal dominatore austriaco a fine '700. Nel 1859 gli stessi cimeli mariani vennero onorati attraverso l'incoronazione, eseguita dal vescovo di Chioggia Jacopo De Foretti, delegato da bolla pontificia di papa Pio IX. Dal 1989 al 1992, mentre la cattedrale veniva restaurata, la chiesa di San Giacomo fu usata alla stregua di chiesa cattedrale, ospitando cioè con le solenni cerimonie vescovili e le reliquie dei Santi Patroni Felice e Fortunato Davanti alla chiesa fu eretto nel 1923 un monumento ai caduti La vittoria alata scultura bronzea di Domenico Trentacoste[4] DescrizioneInternoL'interno della chiesa è a pianta rettangolare di 25 metri di larghezza, 35 di lunghezza e 25 di altezza. È adornata da diversi altari, così disposti in senso antiorario:
Vicino all'ingresso si trova la tela ovale (cm 300 x 180), rappresentante San Giacomo opera di Giovanni Carlo Bevilacqua del 1793; Nella pareti laterali sono presenti sette nicchie ospitanti le statue rappresentanti le tre Virtù Teologali e le quattro Virtù Cardinali opere dello scultore Cameroni. AffreschiSul soffitto sono rappresentati, in un affresco di 223 metri quadrati, il martirio e la glorificazione di San Giacomo. L'opera è stata eseguita dai fratelli Alessandro e Romualdo Mauri da Vicenza e dal chioggiotto Antonio Marinetti; i primi hanno raffigurato il momento del martirio (in basso), il secondo, l'ascensione del santo verso il Cielo. Sopra all'altar maggiore è presente una lunetta raffigurante Maria Santissima, che si interpone per salvare la città di Chioggia dalla punizione divina. A destra l'apparizione della Madonna a Baldissera Zalon, avvenuta secondo la tradizione nel 1508[6]; a sinistra l’Incoronazione della Madonna. Il soffitto del coro è adornato da cinque medaglioni in cui sono raffigurati Dio Padre (al centro), con San Benedetto, San Tommaso d'Aquino, San Alfonso De' Liguori, San Francesco di Sales.[7] OrganoSopra il portale, in controfacciata, è collocato l'organo meccanico installato da Gaetano Callido nel 1793.[8] Ex votoLa chiesa conserva nella parete settentrionale un gran numero di ex voto del XIX secolo, chiamati in dialetto locale ‘tolèle’. Si tratta di tavolette dipinte, che venivano commissionate a pittori locali da chi aveva ricevuto una grazia divina. Le scene raffigurano solitamente naufragi di barche con pescatori che invocano la Madonna della Navicella. Adiacenti al presbiterio, dentro teche di vetro, sono conservati ex-voto di origine tardocinquecentesca o seicentesca, con scene sbalzate su lamine d'argento. CampanileLa torre campanaria, sorta a fine ottocento su progetto di Aristide Naccari, passa da 18,90 metri a 37,50. Sulla sommità è stato posizionato un angelo segnavento; la vecchia torre bassa ha assunto così una forma slanciata verso il celo, eclissando l'adiacente campanile dell'oratorio dei Battuti della Santissima Trinità.[9] Note
Bibliografia
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