Barney Google and Snuffy Smith
Barney Google and Snuffy Smith, inizialmente nota come Take Barney Google, F'rinstance, è una serie a fumetti ideata nel 1919 da Billy DeBeck.[1][2] La serie esordì il 17 giugno 1919 raggiungendo presto il successo internazionale venendo pubblicato su circa 900 testate in 21 paesi; ne vennero presto tratti adattamenti cinematografici e televisivi e ispirò una canzone di successo nel 1923; la sua influenza portò all'introduzione di termini e modi di dire all'interno della lingua inglese. Inizialmente la serie, nota come Take Barney Google, F'rinstance, era incentrata sul personaggio di Barney Google; con l'introduzione del personaggio di Snuffy Smith nel 1934 divenne poi nota come Barney Google and Snuffy Smith, nome che mantenne anche se il personaggio di Barney Google divenne marginale.[3][4] Storia editorialeNel 1917 DeBeck iniziò a lavorare come fumettista per l'Examiner per il quale creò il personaggio di Barney Google, protagonista di una serie di strisce a fumetti, Take Barney Google, F'rinstance, che divenne presto famosa arrivando a essere distribuita anche a livello nazionale. Vennero aggiunti altri personaggi come Spark Plug, il cavallo di Barney e poi Snuffy Smith, che successivamente divenne il protagonista della serie marginalizzando Barney. Quando DeBeck morì nel 1942, la striscia fu continuata da Fred Lasswell,[2] il quale era diventato suo assistente nel 1933 e continuò a scrivere e disegnare la striscia per oltre sessant'anni fino a quando morì nel 2001 e la serie venne proseguita dal suo assistente, John Rose[5] che si occupava della inchiostratura dal 1998. Alla serie hanno poi contribuito vari scrittori come Margaret Shulock e Mike Marland.[6] Fred Lasswell si occupava inizialmente del lettering della serie durante gli anni trenta e nel 1942, alla morte di DeBeck, venne chiamato a sostituirlo. In questo periodo la serie, molto popolare negli anni venti, stava perdendo consensi e Lasswell aveva ricevuto istruzioni di imitare lo stile di DeBeck per un paio di settimane per poi provare a modernizzare la striscia; nel farlo personalizzò molto il personaggio di Snuffy Smith rinnovandolo completamente, attenuando alcuni aspetti caratteristici dei personaggi hillbilly, rendendo il loro parlato più accessibile anche se rimasero alcuni modi di dire introdotti da DeBeck e rendendola una striscia a carattere familiare; vennero poi introdotti altri personaggi, come lo sceriffo Tate e Elviney. Dal 1950 poi Lasswell passo dalle storie a lungo respiro a quelle incentrate sulle gag. Questo permise alla serie di arrestare il declino e nel giro di pochi anni arrivò a essere pubblicata su circa 500 testate per poi arrivare a circa 900.[4] Oltre che nella serie a strisce, i personaggi della serie comparvero anche nel formato comic book, pubblicati saltuariamente fra gli anni trenta e settanta per cinque diversi editori (David McKay, Dell, Toby Press, Gold Key e Charlton.[4] L'esordio avvenne nel 1937 nel primo numero della serie Ace Comics; successivamente in tre numeri editi dalla Dell negli anni quaranta, quattro dalla Toby Press negli anni cinquanta, uno dalla Gold Key negli anni sessanta e sei dalla Charlton negli anni settanta.[3] PersonaggiIl personaggio di Barney Google esordì il 17 giugno 1919 nella serie "Take Barney Google, F'rinstance", distribuita dal King Features Syndicate; inizialmente era di genere sportivo, col protagonista appassionato di vari sport e con una moglie infastidita da questa sua passione. Nel primo periodo di pubblicazione il successo fu modesto, almeno fino all'arrivo del personaggio di Spark Plug. Nella striscia del 17 luglio 1922, a Barney venne regalato un cavallo di nome Spark Plug e da questo momento il successo arrise alla serie basi pensare che la prima gara di Sparky divenne uno evento mediatico a livello nazionale, atteso da milioni di lettori di giornali; l'entusiasmo suscitato fu tale che DeBeck, che aveva intenzione di rimuovere il personaggio alla fine della trama, ne fece poi un personaggio fondamentale della serie e, per tutti gli anni venti, il successo del personaggio si mantenne costante tanto che "Sparky" divenne un comune soprannome fra i bambini, quali ad esempio il futuro autore di fumetti Charles M. "Sparky" Schulz.[3] Il personaggio di Snuffy Smith, introdotto nel 1934, ebbe un impatto ancora maggiore sulla serie.[3] Venne creato da DeBeck ma la caratterizzazione e lo sviluppo del personaggio fu opera del suo assistente e successore Fred Lasswell. Durante gli anni trenta la figura degli hillbilly, i campagnoli delle colline degli Appalachi, era divenuta popolare nei media americani come a esempio nelle serie a fumetti di Joe Palooka e di Li'l Abner e DeBeck si interessò al fenomeno non limitandosi a far incontrare il suo personaggio con una comunità di campagnoli delle colline chiamata Hootin 'Holler nel febbraio 1934, ma pianificando un radicale cambiamento per la striscia introducendo il personaggio di Snuffy Smith, uno scontroso campagnolo esordito il 17 novembre 1934 sparando contro il protagonista ma che in poche settimane ne divenne poi amico e, non molto tempo dopo, divenne co-protagonista della serie. Alla fine degli anni trenta il nome della striscia venne cambiato in "Barney Google & Snuffy Smith". Nel 1954, Il personaggio di Barney scomparve lasciando Snuffy come unico protagonista, insieme alla moglie, Louise "Weezy" come spalla. Il titolo della striscia non è cambiato ma il personaggio di Barney compare raramente.[4] Galleria d'immagini
Premi e riconoscimentiFred Lasswell vinse nel 1963 il Reuben Award della National Cartoonists' Society's per il suo lavoro nella serie oltre al premio per la miglio serie a strisce (Best Humor Strip) mentre nel 1984 vinse il premio Elzie Segar Award per il contributo alla sua professione.[3][4] Impatto culturaleAl personaggio di Barney Google venne dedicata una canzone di Billy Rose, "Barney Google with the Goo-Goo-Googly Eyes".[2] Altri mediaCinemaDal vivo Serie di cortometraggi muti dal vivo per la F.B.O. Pictures con Barney Hellum nel ruolo di Barney Google:
Cortometraggi dal vivo prodotti dalla Monogram Pictures nel 1942: Cartoni animati
Televisione
Note
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