Ayla figlia della Terra
Ayla figlia della Terra (scritto anche Ayla - Figlia della Terra) è un romanzo fantasy storico del 1980 scritto da Jean M. Auel, primo della serie comunemente nota come I figli della Terra. TramaUn improvviso terremoto lascia orfana una bambina di circa cinque anni, su una terra primordiale popolata da animali giganteschi e feroci, e la piccola assiste impotente alla scomparsa di una tenda ove presumibilmente dormono i suoi genitori. Dopo aver vagato per un tempo difficile da quantificare, senza cibo né acqua, la bambina viene inseguita da un leone delle caverne - una specie felina preistorica oggi estinta, adattata all'era glaciale - che la induce a rifugiarsi in una piccola caverna, ove però il carnivoro la raggiunge con una zampata, che le provoca una grossa ferita costituita da quattro squarci sulla coscia. In seguito, spinta dalla sete e sconvolta dalla febbre provocata dall'infezione della ferita, ormai quasi in gangrena, la piccola esce dal suo rifugio e raggiunge un torrente, dove tuttavia collassa per la fatica e la prostrazione. Qui viene trovata, ormai in fin di vita, da un gruppo di uomini in cerca di un nuovo rifugio - una nuova caverna - a causa dello stesso terremoto che l'ha lasciata orfana. Il gruppo - che si definisce Clan dell'Orso delle Caverne - dopo aver seppellito i morti e lasciato il rifugio precedente - il terremoto è simbolo della collera degli Spiriti, quindi rimanere lì avrebbe portato disgrazia - fa parte dell'etnia di Neanderthal, e si rende conto che la bimba appartiene alla stirpe dei Cro-Magnon, una specie che loro definiscono "gli Altri". Il capo, Brun, inizialmente pensa di lasciarla lì a morire, troppo preoccupato di tutelare il Clan, ma la bimba attira l'attenzione di Iza, la Donna Medicina del Clan, sorella del Capo e del Mog-Ur - il termine che indica la guida spirituale del gruppo - che decide di raccoglierla, nonostante lo stato di gravidanza avanzata che la rallenta. Iza infatti, così come i fratelli, ricorda che la madre della loro madre, a sua volta Donna Medicina, raccolse, curò e guarì un uomo degli "Altri" ferito a un braccio, e quindi sa che le due specie, sebbene diverse, reagiscono ugualmente alle cure del Clan. Quando la bimba si risveglia, notando quegli esseri tanto diversi da lei, urla e si spaventa, ma le cure di Iza e di suo fratello Creb - questo il nome del Mog-Ur - e la necessità di avere un rifugio la portano a fidarsi di coloro che la stanno aiutando, ed unitamente al trauma, fanno sì che la bimba scordi rapidamente ciò che è accaduto prima del terremoto, affezionandosi velocemente alle persone che la circondano. La bambina, a differenza del Clan, si esprime moltissimo a voce - i Neanderthal avevano un apparato vocale limitato - e tenta di comunicare, ma non viene capita. Tuttavia le sue necessità sono lampanti e ciò le permette di essere accudita, e quindi passa qualche giorno. Quando è certo che sia in grado di sopravvivere, Creb prova a chiederle come si chiami, a gesti. La bambina emette un suono incomprensibile e non riproducibile per i suoi nuovi amici, e lo sciamano interpreta a modo suo il vocalizzo con un suono adatto alla propria pronuncia gutturale. Da quel momento, la bambina prenderà il nome di Ayla. Nei primi giorni, Ayla non viene considerata se non con curiosità, il capo addirittura valuta di lasciarla da qualche parte dove possa essere trovata. Iza tuttavia insiste per tenerla con sé, sostenendo che sia stata inviata dagli Spiriti per qualche motivo speciale, e facendo presente al fratello che non vi sono insediamenti degli Altri nelle vicinanze, e che lasciarla vorrebbe dire condannarla di nuovo a morte. Successivamente, sarà proprio Ayla a vedere per prima quella che diventerà la nuova caverna del Clan, e questo la farà considerare "fortunata" e "protetta da spiriti potenti", il che spingerà Brun ad accoglierla in via definitiva. Per la tradizione spirituale del Clan, la bambina dovrà quindi avere un "Totem", ovvero uno spirito animale protettivo...Creb, ritiratosi a meditare, identifica questo spirito come il Leone delle Caverne, uno spirito cacciatore, solitamente maschile, difficilmente assegnato ad una donna in quanto troppo potente e virile - le donne del Clan avevano in genere animali piccoli e deboli - che il Mog-Ur crede di individuare con precisione grazie al fatto che proprio la belva ha marchiato la bimba con lo stesso segno che tribalmente viene inciso sulla pelle di coloro che lo hanno come protettore, ovvero quattro tagli paralleli sulla coscia, che certo produrranno cicatrici permanenti. Già la presenza di un Totem tanto insolito accentua la singolarità di Ayla, ed anche se con il passare del tempo il Clan diventerà la sua famiglia, più di una volta la giovane Cro-Magnon si vedrà rinfacciare la propria diversità...lei è bionda, ha gli occhi chiari, cresce rapidamente in altezza, pur sviluppando relativamente tardi, è capace di ridere, di piangere e di parlare...lei è una degli "Altri". Nel corso degli anni, la piccola Ayla si troverà a scontrarsi in modo sempre più marcato con coloro che l'hanno accolta...l'apparato vocale dei Neanderthal non è in grado di riprodurre i complessi ed articolati suoni emessi dai Cro-Magnon - idioma che la bambina ha ormai dimenticato - e per questo motivo hanno sviluppato un complicato sistema di comunicazione gestuale, composto da pochi suoni gutturali e caratterizzato principalmente da segni con braccia e mani, che lei imparerà per farsi capire ed accettare. Allo stesso tempo i Neanderthal hanno quelle che vengono definite le "memorie", un vero e proprio bagaglio di conoscenze con cui ogni piccolo viene messo al mondo: i membri del Clan non devono imparare nulla di nuovo, semplicemente devono andare ad attingere dai propri ricordi sopiti, accedendo all'esperienza che le generazioni prima di loro hanno accumulato...priva di queste conoscenze in quanto di un'altra etnia, Ayla dovrà sviluppare la sua già vivace intelligenza, per acquisire le nozioni necessarie alla vita quotidiana. Qui si traccia un'altra differenza, che porterà Ayla, durante la sua crescita, ad infrangere molte delle usanze del Clan, proprio perché la sua forma mentale è radicalmente diversa da quella delle persone che l'hanno raccolta...Ayla è curiosa, in grado di imparare, continuamente propensa a porsi domande, e soprattutto avida di capire e comprendere il mondo che la circonda. Lo sviluppo mentale dei Cro-Magnon, infatti, era basato sull'apprendimento, anziché sulla memoria ancestrale, e per quanto Ayla cerchi di integrarsi e la sua madre putativa tenti di farne una "brava donna del Clan", la sua diversità emerge a più riprese. Osservando segretamente gli uomini, Ayla impara perciò ad usare una fionda meglio di chiunque di loro, grazie anche alle articolazioni delle braccia, più snelle, leggere e flessibili, che imprimono velocità al proiettile...consapevole di infrangere un tabù - le rigide tradizioni della tribù impongono alle donne il divieto assoluto di maneggiare armi - tiene segreta la sua dote, arrivando a migliorarla ulteriormente con la messa a punto di una tecnica che le permette di lanciare due proiettili in rapida successione, dopo l'aggressione di una lince...rivelerà però il suo segreto quando il nipotino del capo, Brac, verrà trascinato via da una iena in seguito ad una battuta di caccia. Ayla ucciderà la belva, provvedendo anche a medicare in modo ottimale il bimbo, ma la scoperta del fatto farà decidere a Brun di condannare la ragazza alla "Maledizione di Morte", una misura coercitiva utilizzata per esiliare i membri ribelli del Clan. La necessità di sopravvivere impedisce infatti al Clan di procedere all'uccisione fisica di un loro membro, per non scatenare vendette nei suoi famigliari...di conseguenza, la Maledizione di Morte relegava i soggetti ritenuti pericolosi, ostili od indesiderabili in una dimensione in cui erano "morti" agli occhi degli altri membri del Clan, con successiva distruzione simbolica di tutti i loro averi. Tale usanza induceva alla fuga i soggetti puniti - che si vedevano completamente ignorare da tutti, come se fossero effettivamente diventati spiriti - che si autocondannavano così a morte certa, privi di risorse e di riferimenti in un ambiente ostile per un individuo rimasto solo. Brun è costretto, in qualità di capo, ad adottare questa misura, ma all'ultimo momento aggiunge una clausola...se Ayla, dopo un mese, riuscirà a tornare indietro per "grazia degli Spiriti", sarà riaccolta nel Clan. Il capo ricorre a questa scelta per riconoscenza verso la ragazza, per aver salvato il nipotino da una morte sicura ed orrenda, così da darle una possibilità...è tuttavia persuaso comunque che lei non potrà superare una prova così ardua, tornando secondo la sua idea dal mondo dei morti. Ayla, annientata quando vede la madre e la sorella adottiva Uba, assieme a Creb, piangerla e distruggere le sue cose, e gli altri ignorarla, fugge...la sua innata vitalità ha però la meglio sulla prostrazione, e forte della promessa del capo si fa coraggio, si organizza, trova cibo e riparo, ed attende il trascorrere dei giorni. Al suo ritorno, la ragazza viene riaccolta come promesso, e durante una cerimonia in cui vengono evocati gli Spiriti Antichi - ovvero quelli dei tempi antecedenti agli Spiriti dei Totem, appartenenti ad un'epoca in cui le donne del Clan andavano a caccia - a protezione della giovane donna e del suo Clan - Creb infatti, non potendo sapere che le donne degli "Altri" vanno a caccia, pensa che Ayla sia stata illuminata ed ispirata dagli Spiriti più antichi, e per questo si comporti in modo tanto strano, provando un desiderio di cacciare assolutamente anomalo per una femmina del Clan - riceve il permesso di cacciare solo con la fionda, sua arma d'abilità, e le viene per questo attribuito il titolo di Donna che Caccia. Passano altri anni, Ayla si rende conto di essere diversa da tutti - ha scordato l'aspetto dei suoi simili, ma un giorno vede in una pozza la propria diversità - e teme che nessuno la vorrà mai come compagna, anche per questo motivo infatti, Iza l'ha addestrata fin dall'infanzia assieme alla figlia naturale Uba - avuta dal compagno morto nel terremoto - per essere una Donna Medicina, in modo che potesse avere una posizione sociale propria anziché basarsi su quella di un improbabile compagno. La sua spiccata intelligenza la porta a diventare molto abile in questa mansione, addirittura raggiungendo i livelli della madre adottiva - Iza arriva a pensare che possa essere figlia di qualche Donna Medicina degli Altri, per l'innata predisposizione dimostrata - che ha una conoscenza vastissima della medicina naturale...senza dare nell'occhio, poiché vede Creb assistere la sorella - il Mog-Ur affianca la Donna Medicina nella parte spirituale, preclusa alle donne - Ayla impara anche alcuni rituali del Clan. Mentre quasi tutti i membri del Clan ormai la amano e la stimano, e si sono abituati alle sue stranezze, che sovente liquidano come un comportamento non canonico legato alle sue differenti origini, il figlio del capo, Brud, cova però sin dall'infanzia un odio crescente verso di lei. Egoista, ottuso, violento e collerico come il proprio Totem - il rinoceronte lanoso - il ragazzo - sebbene abile e dotato - è da sempre avido di attenzioni, che lei pare sottrargli con regolarità - anche se involontariamente - con le sue doti, con la sua diversità, con la sua originalità. L'odio di Brud toccherà l'apice quando, per umiliarla, costringerà la ragazza a "soddisfare i suoi bisogni", consapevole che una donna deve obbedire all'uomo in ogni circostanza. Le donne del Clan sono assoggettate alla passività, anche nel sesso...Ayla, sconcertata - nessun uomo le aveva mai manifestato interesse...inoltre, sebbene sia sviluppata fisicamente e più alta e forte rispetto alle coetanee, Ayla ha appena undici anni - dapprima cerca di accontentarlo, ma poi la sua naturale ribellione la porta a reagire, trasformando l'atto in uno stupro in piena regola. Da quel momento, Brud costringerà regolarmente Ayla a sottostare ai suoi desideri, fino a quando la giovane donna scoprirà di essere incinta. Il Clan pensa infatti che la gravidanza sia indotta da uno scontro tra Totem, che lottano nel corpo della donna...se c'è mestruo, il Totem femminile vince, e non c'è gravidanza...se il ciclo si interrompe, il Totem maschile sconfigge quello femminile, e c'è concepimento. Quest'idea - legata alla necessità di spiegare il ciclo e l'inizio della vita - rendeva teoricamente impossibile comprendere chi fosse il padre biologico di un bambino, poiché il bisogno di collaborazione unito alla promiscuità dei rapporti mal tollerava idee come gelosie e tradimento, ed i piccoli della tribù per sopravvivere avevano bisogno dell'aiuto di tutti, senza rancori o risentimenti...pertanto, non essendoci modo di valutare chi fosse il padre di un neonato, in caso di somiglianze si stabiliva semplicemente che il Totem di un certo uomo avesse sconfitto quello di una certa donna, che fosse o meno la sua compagna, estromettendo quindi il rapporto sessuale dall'idea del concepimento. La gravidanza di Ayla - il cui forte Totem maschile, pressoché invincibile, faceva escludere il fatto che lei potesse avere bambini - sorprende tutti, lei per prima...felice, la ragazza torna a sopportare passivamente Brud, che perde interesse e riprende ad ignorarla ed a perseguitarla solo con parole e botte, ma smettendo di utilizzarla a fini sessuali...la gestazione è però difficoltosa, e lei rischia di morire di parto, poiché il bambino, la cui ossatura ricorda quella del Clan, le crea una lacerazione e le fa perdere molto sangue. Una volta ripresasi, Ayla scopre che suo figlio è considerato deforme...non accettando che venga ucciso - i bambini deformi non venivano tollerati, ed erano abbandonati alla mercé delle bestie feroci - fugge con lui, in attesa dei sette giorni che, in caso di sopravvivenza del piccino, costringerebbero il capo ad accettarlo nel Clan. Durante questo secondo isolamento, Ayla si rende conto che il piccolo non è deforme, ma semplicemente un misto dei tratti somatici suoi e del Clan...tale conclusione la porta a sospettare che il concepimento sia qualcosa di più di una lotta tra i Totem, e che l'atto sessuale sia in qualche modo coinvolto. Rifiutando inizialmente l'idea che farebbe di Brud il padre di suo figlio, la ragazza torna al Clan non dopo sette giorni, ma dopo sei...si rende infatti conto che non può umiliare Brun - al quale deve già molto - per costringerlo ad accettare il bambino. Una volta tornata, spiega che l'aspetto inconsueto del piccolo è legato al fatto che lei è diversa, quindi non può generare un bambino completamente identico al Clan...Brun, convinto delle sue conclusioni, accetta quindi il bimbo che viene battezzato Durc, come il protagonista ribelle ed innovatore della sua leggenda preferita. Il Raduno dei Clan, un grande evento che si verifica ogni sette anni, si avvicina...Ayla partecipa come Donna Medicina del Clan di Brun - tutti i Clan infatti sono "dell'Orso delle Caverne", accomunati dalla stessa via spirituale che vede nel plantigrado la massima autorità totemica della loro cultura - al posto di Iza, ormai invecchiata e malata, distinguendosi per abilità e coraggio, e trovando al raduno anche una bimba simile a Durc...scopre infatti che alcune donne del Clan sono state "forzate" da uomini degli Altri, gente simile a lei, e che queste unioni hanno indebolito i Totem delle donne, che hanno quindi generato figli deformi. La madre della bimba, chiamata Ura, accetta di promettere la piccola in sposa a Durc, consapevole che per lei sarà difficile avere un compagno...Durc appare sfortunato - è deforme e sua madre non è accompagnata - ma ha un Totem da cacciatore - il Lupo Grigio - ed è sotto la protezione del capotribù Brun, oltre ad essere figlio della Donna Medicina, quindi è comunque una situazione vantaggiosa...prima di salutare Ayla, la donna imbarazzata le rivela che l'uomo degli Altri che l'aveva forzata aveva provocato, involontariamente, la morte della sua prima bambina, che era caduta battendo la testa. Ciò insinua in Ayla il timore nei confronti degli Altri, la sua specie, ma aumenta in lei anche il dubbio che l'atto sessuale abbia davvero a che vedere con la nascita di un bambino. Nel frattempo si accosta alla cerimonia più importante di tutte, una comunione spirituale tra gli sciamani, preparando per loro il decotto di una particolare radice dalle elevate capacità psicotrope, compito che solo le Donne Medicina della linea di sangue di Iza possono assolvere. Poiché Uba è troppo giovane, lei - considerata da Iza come una figlia vera - riceve il compito di occuparsene, ma resasi conto di averne fatta troppa a causa dell'inesperienza, e non potendo gettarla perché è troppo sacra per essere sprecata, beve il liquido avanzato. La radice stimola il suo cervello, già più intelligente ed acuto del normale, portandola ad entrare in contatto telepatico con Creb, che in quanto sciamano più potente dirige le menti degli altri sacerdoti...l'uomo potrebbe denunciarla, potrebbe ucciderla, poiché si tratta di una violazione senza precedenti, passibile di morte...decide però di occultare la presenza di Ayla agli altri sciamani, desiderando invece sapere qualcosa di più della sua specie, "gli Altri". Creb ed Ayla iniziano così un viaggio telepatico che porta la ragazza all'origine del mondo, agli inizi dell'evoluzione...vede la nascita del Clan, e quella delle due stirpi che per un po' camminano affiancate...ad un certo punto, lei va avanti, ma Creb la segue da vicino...fino a che le arriva la visione di una valle in particolare, con un grande masso erratico che appare sospeso nel vuoto, e quella di uno scorcio del futuro moderno, in cui vede aerei, macchine, autostrade e grattacieli, che lei ancora non comprende ma che fa capire a Creb che la sua giovane specie, con la sua capacità di apprendere, andrà avanti nel destino del mondo, e che il Clan, ormai antico ed incapace di evolversi, è destinato all'estinzione. Questa esperienza cambierà Ayla per sempre, perché comincerà ad avere visioni profetiche e si sentirà ancora più "diversa" a causa di questa nuova percezione che la radice ed il percorso con Creb hanno aperto in lei. Tornati dal raduno, Creb è provato ed invecchiato da questa scoperta che lo ha lasciato dubbioso ed amareggiato, Iza muore nel giro di poco, sfinita dalla malattia, Ayla perde il latte nell'assistere sua madre in punto di morte, ed anche Brun inizia a sentire il peso dell'età. La morte di Iza sconvolge Ayla, che riversa ogni sua gioia sul piccolo Durc...il bambino cresce sano, è vivace ed amato da tutti, e le somiglia, perché parla come lei...infatti, il bimbo sviluppa per lei la parola "mamma", che non rivolge a nessun'altra donna, sebbene in molte lo accudiscano quando lei è a caccia oppure impegnata nel ruolo di Donna Medicina. Tempo dopo la morte di Iza, Ayla e Creb si riappacificano...l'uomo la ama come se fosse sua figlia, ed arriva a perdonarla per il sacrilegio compiuto. Si convince infatti che l'esistenza di bimbi come Durc - nel quale nota le somiglianze tra Ayla ed il Clan - e come Ura, potrà dare al Clan una possibilità di sopravvivere, e che la ragazza sia stata mandata dagli Spiriti per garantire al Clan un futuro, e non per avvisarlo della sua fine imminente come aveva inizialmente pensato...vede infatti Durc, parte del Clan - condannato all'estinzione - e degli Altri - destinati alla sopravvivenza - come l'unico, vero "figlio del Clan", destinato a portare avanti almeno in parte la loro discendenza. Il momento di pace ha purtroppo breve durata...ormai anziano, Brun passa il comando a Brud, che decide di prendere Ayla come seconda compagna...la spinge però a rivoltarsi, togliendole il figlio per vendetta, affidandolo alla sorella, ed approfitta della sua ennesima ribellione per colpirla con la Maledizione di Morte, stavolta definitiva...la ragazza però, ormai temprata nello spirito, non soccombe alla disperazione, ma lancia un'ultima sfida all'uomo che l'ha sempre odiata, umiliandolo, prende con sé il necessario per sopravvivere, ed affida Durc alla sorella adottiva. Immediatamente dopo la maledizione, un nuovo terremoto sconvolge la caverna, convincendo il Clan che Brud, scagliandosi contro la “prediletta degli Spiriti”, abbia provocato la loro collera. Il terremoto causa un crollo che uccide Creb, seppellendolo sotto le rocce, ed Ayla traccia i segni funebri per accompagnare nell’aldilà l’uomo che le ha fatto da padre. Ormai sola, ed inizialmente restia a separarsi dal figlio, Ayla comprende invece di doverlo lasciare al Clan - unica realtà che conosce - poiché non sa cosa la aspetta nell'ignoto, e come gli Altri - già dimostratisi violenti verso il Clan - potrebbero accogliere il suo bambino...il Clan è quindi per lui l'unico posto sicuro, e la ragazza, con la morte nel cuore, capirà di doverlo abbandonare. Ayla quindi parte portando con sé i propri averi, e si allontana verso l'orizzonte, in cerca dei suoi simili, con l'ultimo gesto di saluto di Brun nel cuore e con nelle orecchie il grido di suo figlio che la richiama indietro. Protagonisti
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