Fu commediografo e giornalista pubblicista, collaboratore di giornali di satira di costume del tempo. Scrisse più di cinquanta commedie, molte delle quali in vernacolo.
Biografia
La sua vasta produzione teatrale fu in massima parte legata alla scena fiorentina, sulla quale si impose come uno dei più interessanti esponenti del teatro in vernacolo. A lui si deve quel piccolo capolavoro che è L'acqua cheta (1908), che Giuseppe Pietri traspose poi in una altrettanto fortunata operetta, la cui notorietà varcò i confini regionali e nazionali. È tuttavia con Gallina vecchia (1911) che Novelli si impose all'attenzione della drammaturgia italiana. L'opera è oggi un classico della prosa nazionale e tra i testi italiani del Novecento più rappresentati nella penisola.
Direttore del giornale satirico Il vero monello, militò nelle file del partito socialista fiorentino, ma venne poi espulso per le sue tendenze riformistiche; fondò un teatro stabile scioltosi poco dopo la sua morte.
Massone, non è noto dove e quando venne iniziato, ma il 2 aprile 1910 fu regolarizzato Maestro massone nella loggiaConcordia di Firenze[3].
^Le fonti sono discordi sulla data di nascita di Novelli. Il Dizionario Biografico (Collegamenti esterni) scrive: "Nacque a Firenze il 16 gennaio 1866, primogenito di Lodovico, falegname, e di Elisa Casini". L'Enciclopedia Italiana (collegamenti esterni), nella voce scritta da Silvio D'Amico, riporta: "Commediografo, nato a Firenze nel 1868".
^Dizionario Biografico ed Enciclopedia Italiana concordano nell'indicare, come giorno del decesso, il 6 novembre 1927.
^Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 198.