Dopo gli studi classici si è laureato in giurisprudenza. Appassionatosi alla fotografia ne diventò professionista intorno alla metà degli anni Settanta, formandosi come autodidatta[1], dedicandosi soprattutto al ritratto, ma operando sulla sottile linea di confine tra quella che viene considerata fotografia tradizionale, cioè quella della documentazione, e la sperimentazione[2]. Il suo stile si caratterizza soprattutto da un mix tra estremo realismo, attenzione particolare alle inquadrature e atmosfere metafisiche[3][2]. Le sue immagini sono spesso di netto realismo ma ad esse ne affianca altre nelle quali forme e segni danno sostanza visiva ad elementi metafisici[4].
De Luca nel 2005 tornò a Napoli dopo aver vissuto a Roma e si rese conto della notevole mole di disegni su carta appiccicati sui muri della città che ricordavano le opere di Keith Haring, Ronnie Cutrone, Kenny Scharf. Non conosceva l'arte di strada (street art), pensava che i disegni fossero stati realizzati da ragazzi. Iniziò a raccoglierli anche per preservarli dalle intemperie. In questo modo mise insieme un buon numero di disegni e tutto ciò non passò inosservato, tanto che una giornalista de Il Mattino gli dedicò uno spazio sul giornale. Successivamente, De Luca iniziò a collaborare col writer Iabo che girò il video Iabo cattura il cacciatore di graffiti. Fu così che la sua collezione divenne importante e decise di pubblicarla sul web, su giornali e dove poteva per sensibilizzare l’attenzione della gente su questa forma d’arte troppo spesso infamata[6]. De Luca è diventato il "Cacciatore di Graffiti"[8].
Le sue fotografie fanno parte di varie collezioni: