Audovera, verso il 550 circa, sposò Chilperico, l'ultimogenito del re dei Franchi Sali della dinastia merovingia, Clotario I e, sempre secondo Gregorio di Tours, della sua terza moglie, Ingonda, di cui non si conoscono gli ascendenti[2].
Alla morte del suocero, nel 561, sempre secondo Gregorio di Tours e confermato anche dalle cronache del vescovo, Mario di Avenches[3], i quattro figli di Clotario I che erano ancora in vita si divisero il regno del padre in quattro parti e a Chilperico toccò quello che era stato il regno di suo padre Clotario[4], il regno di Soissons), cioè l'Austrasia del nord-ovest, di cui Audovera divenne regina consorte.
Sin dall'inizio del suo regno Chilperico I si scontrò col fratellastro Sigeberto I, re della vicina Austrasia, e approfittando del fatto che Sigeberto era impegnato a contrastare gli Avari, riuscì a conquistare Reims[5]. Ma, dopo avere sconfitto gli Avari, Sigeberto marciò contro Chilperico, riuscendo ad occupare Soissons, capitale del regno di Chilperico e a catturare Teodeberto, il primogenito di Audovera, che gli fu restituito, in buona salute, l'anno successivo[5].
Nel 566 un altro evento suscitò l'invidia di Chilperico I nei confronti di Sigeberto I: nell'ottica dell'alleanza coi Visigoti, il matrimonio di quest'ultimo con la principessa Brunechilde (Mérida, penisola iberica ca. 543 – Renève, Borgogna, autunno 613), figlia del re dei Visigoti di Spagna, Atanagildo e di Gosvinta dei Balti (?-589). Brunechilde, che oltre ad essere bella e con una ricca dote, era anche intelligente ed istruita, lasciato l'arianesimo, abbracciò la fede ortodossa[6].
Nel 567, Chilperico I, invidioso del fratellastro, dopo aver ripudiato la moglie, Audovera e allontanato da sé la sua concubina favorita, Fredegonda, chiese ad Atanagildo la mano di Galsuinda, la sorella maggiore di Brunechilde, che non gli fu rifiutata[1].
Dopo il ripudio, Audovera si ritirò in disparte, ma la terza moglie di Chilperico, l'antica concubina, Fredegonda, per assicurare il trono a suoi figli, avuti da Chilperico, prendendo a pretesto il matrimonio celebrato segretamente tra Brunechilde e il secondogenito di Audovera, Meroveo, verso il 576, lo fece uccidere. In un secondo tempo, verso il 580, fece uccidere anche Audovera, in modo crudele, e l'ultimo figlio maschio[7] di Audovera, Clodoveo[8].
Teodeberto (ca. 550-573), citato da Gregorio di Tours come figlio primogenito, fu catturato a Soissons dallo zio Sigeberto e restituito, in buona salute, al padre un anno dopo[4]. Fu ucciso in battaglia, durante la guerra civile, dopo aver devastato la Turenna
Clodoveo (?-Noisy-le-Grand580), citato da Gregorio di Tours come figlio terzogenito, dopo la morte di Meroveo, si rifugiò a Bordeaux e che fu ucciso per ordine della matrigna, Fredegonda[8] e che fu sepolto accanto al fratello Meroveo in un monastero alle porte di Parigi[9], il monastero di San Vincenzo[10], che in seguito divenne famoso col nome di Saint-Germain-des-Prés[11]
Basina (?-dopo il] 590), che fu violentata dai servi di Fredegonda e costretta ad entrare in convento e farsi suora[8], nell'abbazia della Santa Croce di Poitiers, che rifiutò l'invito del padre a recarsi nella penisola iberica per il matrimonio con Recaredo, l'erede al trono del regno dei Visigoti[12] e che guidò una rivolta, assieme alla cugina Clotilde, figlia di Cariberto I, contro la badessa, Leubovera[13].
Clodesinde (ca. 567-?), non è citata da Gregorio di Tours, ma nel Liber Historiæ Francorum.
Christian Pfister, La Gallia sotto i Franchi merovingi. Vicende storiche, in Storia del mondo medievale, Cambridge, Cambridge University Press, 1999, pp. 688-711.