Attraversamento delle Ande
L'attraversamento delle Ande è stato un insieme di movimenti tattici-militari realizzati dall'Esercito delle Ande delle Province Unite del Río de la Plata - attuale Argentina - e delle truppe cilene esiliate nella città di Mendoza, tra il 12 gennaio e il 9 febbraio del 1817[1], per attraversare con una forza composta da 4.000 soldati regolari e 1.200 miliziani la catena montuosa delle Ande dalla regione argentina di Cuyo per arrivare in Cile e affrontare le truppe realiste dell'Impero spagnolo. Formò parte del piano che il generale argentino José de San Martín sviluppò per poter portare a termine la Spedizione Liberatrice d'Argentina, Cile e Perù. Fu appoggiata dalle azioni della Guerra de zapa, diretta dal cileno Manuel Rodríguez[2]. È considerato come uno dei grandi eventi della storia d'Argentina e Cile e una dei grandi successi militari della storia sudamericana. Alcuni autori lo considerano come parte del Piano di Maitland, progettato per la conquista britannica dei territori sudamericani[3][4][5]. IdeaDopo la rivoluzione di maggio del 1810, si cominciò la guerra d'indipendenza argentina come parte delle guerre d'indipendenza ispanoamericane contro la monarchia spagnola e il sistema coloniale. Malgrado un inizio positivo delle rivolte, le forze indipendentiste soffrirono un blocco dovuto alla resistenza e repressione che esercitarono le forze leali alla corona spagnola, che mantenevano il potere stabile nel centro del Perù[6]. L'attraversamentoIl 5 gennaio del 1817 le forze dell'esercito delle Ande cominciarono la marcia per attraversare la catena montuosa delle Ande[7]. Quest'esercito, formato a El Plumerillo, abbandonò il campo base e cominciò l'attraversamento nel Paso de Los Patos e a Uspallata. Queste vallate, particolarmente inospitali, garantivano un fattore sorpresa all'attacco indipendentista. L'attraversamento durò 21 giorni e raggiunse un'altezza massima di 4000 metri sul livello del mare[6]. Per facilitare l'attraversamento, l'esercito fece uso di guide montane del luogo, conosciute come Baqueanos[8]. Il piano della campagna era dividere le truppe in due colonne, principale e secondaria:
Le forze principali arrivarono a destinazione tra il 6 e l'8 febbraio. Le truppeL'esercito si componeva all'incirca da 3.800 soldati, la maggior parte d'origine nera e di diverse nazionalità, 1.200 miliziani come truppe ausiliari (per il trasporto di viveri e munizioni), 120 minatori e 22 pezzi d'artiglieria (2 obici da 6 pollici, 7 cannoni da 4 pollici, 9 cannoni da montagna, 2 cannoni di ferro e 2 cannoni da 10 libre). In totale, le forze contavano con 3 generali, 28 direttori, 207 ufficiali e 2106 granatieri. ConclusioneIl 13 febbraio del 1817, le truppe di San Martín e O'Higgins entrarono a Santiago de Cile, dopo aver attraversato 500km di catena montuosa e il viaggio si concluse.[9] Le forze della corona spagnola avanzarono a nord per evitare lo scontro con l'esercito delle Ande, ma lasciarono 1.500 uomini a guardia della vallata di Chacabuco, dove si cominciò la Battaglia di Chacabuco[10]. MemoriaNel 2010, per celebrare i 200 anni della rivoluzione, le forze dell'esercito argentino e cileno ricrearono l'attraversamento delle Ande, commemorando così la campagna di San Martín.[11] Note
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