Attilio DepoliAttilio Depoli (Fiume, 22 ottobre 1887 – Genova, 1º marzo 1963) è stato un politico e storico italiano. BiografiaLaureatosi con una tesi sul dialetto fiumano presso l'università di Budapest, rientrò nella sua città natale dove iniziò a frequentare gli ambienti irredentisti locali[1]. Nel 1914 fu eletto consigliere municipale a Fiume. Dopo la dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria-Ungheria Depoli venne internato nel campo di Kiskunhalas da dove uscirà solamente nel 1917 quando fu inviato sul fronte orientale. Rientrato a casa al termine del conflitto, fu poi portavoce del Consiglio Nazionale Italiano, l'organo cittadino che sosteneva l'annessione di Fiume all'Italia. Con la nascita dello Stato libero di Fiume Depoli risultò eletto deputato nell'assemblea costituente dello stato fiumano. In seguito al golpe, ordito dai legionari e dai fascisti, ai danni dell'autonomista Riccardo Zanella, egli assunse l'incarico di capo provvisorio dello Stato. Durante il suo mandato trattò con i primi ministri Luigi Facta e Benito Mussolini affinché l'Italia annettesse definitivamente la città quernerina. Dimessosi dopo un anno e mezzo di governo, dopo l'annessione di Fiume allo stato italiano Depoli continuò la sua carriera nel mondo economico e culturale fiumano presiedendo alcuni enti e continuando le sue approfondite ricerche sulla storia locale. Dopo l'invasione nazifascista della Jugoslavia Depoli fu incaricato di presiedere l'amministrazione scolastica nella provincia di Lubiana, nella Slovenia occupata[1]. Al termine della seconda guerra mondiale riparò in Italia dove presiedette alcune scuole superiori tra cui il Liceo ginnasio Andrea D'Oria di Genova. Negli ultimi anni della sua vita si adoperò per ricostituzione della Società di Studi Fiumani[2] e per il recupero del patrimonio culturale della sua città natale. Opere
NoteBibliografia
Collegamenti esterni
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