Assedio di Malacca (1568)
L'assedio di Malacca fu il primo di tali assedi (ne sarebbero seguiti un secondo nel 1606 e un terzo nel 1629), e accadde nel 1568 quando Alauddin al-Kahar, il Sultano di Aceh, attaccò la città di Malacca, che si trovava in possesso dei portoghesi a partire dal 1511 in merito ad Alfonso de Albuquerque.[2][3] L'offensiva fu il risultato della guerra della Lega delle Indie, e quindi di un'alleanza pan-islamica volta ad espellere i portoghesi da Malacca e dalle coste indiane.[4] L'alleanza fu anche sostenuta dagli ottomani, che diede loro dei soldati armati di cannoni in miniatura, ma questi furono l'unico sostegno che diedero loro in quanto erano impegnati a invadere l'isola di Cipro e a sopprimere la rivolta di Aden.[4] Ad ogni modo, tali soldati armati di cannoni si unirono all'esercito del Sultano di Aceh, composto da una grande flotta di 300 navi simili a lunghe galee, 15.000 truppe, almeno 200 cannoni e anche vari mercenari turchi.[2][3][5][6][7] La città di Malacca fu difesa con successo dal Dom Leonis Pereira, che fu sostenuto dal re di Johore.[2] Questo, ovviamente, non sarebbe stato l'ultimo attacco contro Malacca, in quanto gli acehnesi avrebbero continuato negli anni a seguire, soprattutto nel 1570.[2] Tra l'altro, l'offensiva indebolì l'impero portoghese: dopo il 1570, il Sultano delle Molucche riuscì a respingere i portoghesi dal suo reame.[4] Note
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