L'assedio di Lachish è il nome dato all'assedio e alla conquista della città giudea di Lachish nel 701 a.C. da parte dell'Impero neo-assiro. Lo scontro è documentato in diverse fonti tra cui la Bibbia ebraica, documenti assiri e nel c.d. "Rilievo di Lachis", una serie ben conservata di rilievi che un tempo decoravano il palazzo del re assiro Sennacherib a Ninive.[1]
Diversi regni del Levante cessarono di pagare le tasse al re assiroSennacherib (705-681 a.C.) al principio del suo regno. Per vendicarsi, il sovrano avviò una campagna per sottomettere i ribelli, tra cui il Regno di Giuda. Dopo aver sconfitto i ribelli di Ekron in Filistea, Sennacharib mosse contro Giuda e, sulla strada per Gerusalemme, da prima distrusse la città di Azekah, dopodiché attaccò Lachish, la seconda città ebraica per importanza.
Il campo di battaglia
Lachish era una città fortificata situata su di una collina. La parte settentrionale della collina è più ripida del lato meridionale e per questo motivo la porta si trova lì. Oltre al fatto che la collina di per sé è piuttosto alta, il muro rende ulteriormente difficile violare la città. All'interno della città stessa c'era un castello con mura significative.
Forze in campo
Esercito assiro
L'esercito assiro era la forza militare più efficiente del tempo. Era diviso in tre diverse forze:
Fanteria, che includeva sia truppe da combattimento ravvicinato che usavano lance sia arcieri. C'erano anche mercenari assoldati che lanciavano pietre (frombolieri). La fanteria era altamente addestrata e lavorava a fianco degli ingegneri militari durante gli assedi.
Cavalleria; La cavalleria assira era tra le migliori del Vicino Oriente antico e comprendeva sia unità di cavalleria da combattimento ravvicinato con lance sia arcieri a cavallo, che potevano entrambi usare l'agilità dei cavalli insieme agli attacchi a lungo raggio.
Carri da guerra usati tanto negli assedi quanto negli scontri di terra regolari.
Esercito della Giudea
La forza militare della Giudea era insignificante rispetto all'esercito assiro professionale e massiccio e comprendeva principalmente milizie e mercenari locali. C'erano a malapena cavalieri e carri nell'esercito della Giudea che includevano principalmente fanteria, sia per il combattimento ravvicinato (lancieri) sia per il combattimento a lungo raggio (arcieri), erano anche significativamente meno organizzati.
Assedio
A causa della pendenza del lato settentrionale di Lachis, l'esercito assiro attaccò da sud, dove si erano posizionati i difensori ebrei. Dalle mura, i difensori lanciarono pietre e scoccarono frecce contro gli Assiri che avanzavano; gli Assiri iniziarono a sparare loro stessi frecce e pietre, creando una scaramuccia tra i due eserciti. Nel frattempo, gli ingegneri militari assiri costruirono una rampa a est del cancello principale dove le truppe assire ed ebree iniziarono a impegnarsi in combattimenti ravvicinati. Nel frattempo gli Assiri portarono le macchine d'assedio sulla rampa e ruppero il muro; i difensori ebrei non riuscirono a trattenere l'esercito assiro e si ritirarono, con alcuni tentativi di scappare dall'altra parte della collina.
Soggiogazione
Lachis fu conquistata dagli Assiri, i suoi abitanti condotti in cattività e i suoi capi torturati a morte. La città fu abbandonata salvo essere reinsediata dopo il ritorno dei Giudei da Babilonia.
I rilievi assiri raffiguranti l'assedio di Lachis mostrano chiaramente gli arieti che attaccano le parti vulnerabili della città.[2]
Il British Museum conserva una superba serie di rilievi raffiguranti dettagli dell'assedio. Mostra i soldati assiri che scoccano frecce e lanciano pietre e si avvicinano alle mura di Lachis usando rampe di mattoni di fango. Gli aggressori si riparano dietro scudi di vimini e schierano arieti. Le mura e le torri di Lachis sono mostrate affollate di difensori che scoccano frecce, lanciano pietre e torce sulle teste degli attaccanti, ecc.
Il rilievo è stato rinvenuto a Ninive, la capitale assira, nel c.d. "Palazzo di Sud-Ovest" (fatto erigere da Sennacherib nel 700-692 a.C.), stanza n. XXXVI.
Nel seguito il dettaglio di alcuni dei pannelli:
Pannelli 8-9 - dopo la cattura di Lachish, i soldati assiri saccheggiano dal palazzo del governatore un fascio di scimitarre, scudi rotondi, un carro, un trono e un paio di bruciatori di incenso. Di seguito, i prigionieri della Giudea si trasferiscono in famiglia, portando con sé i loro beni e gli animali in esilio.
Pannelli 9-10 - La processione dei prigionieri di Lachis continua, muovendosi attraverso un paesaggio roccioso con viti, fichi e forse ulivi sullo sfondo. I funzionari considerati responsabili della ribellione contro l'Assiria sono trattati più severamente: due di loro vengono scorticati vivi.
Pannelli 11-13 - Sennacherib, su un magnifico trono, osserva i prigionieri che vengono portati davanti a lui e talvolta giustiziati. C'è una tenda dietro di lui, il suo carro è in primo piano e la sua guardia del corpo è di stanza intorno. Il volto del re è stato tagliato deliberatamente, forse da un soldato nemico alla caduta di Ninive nel 612 a.C.
Pannelli 14-16 - Questo pannello, che chiude la serie Lachish, mostra il campo base da cui fu condotto l'assedio. È fortificato, con una strada nel mezzo. I servi sono al lavoro nelle tende e due sacerdoti stanno celebrando una cerimonia davanti ai carri sui quali sono montati gli stendardi degli dei.
Continuano i rilievi che mostrano il saccheggio della città e si mostrano difensori gettati oltre i bastioni, infilzati, tagliati alla gola e chiedendo pietà. Viene mostrata una pianta della città a volo d'uccello con gli interni delle case mostrati nella sezione.
Conseguenze
Dopo aver conquistato la seconda città più importante di Giuda, Sennacherib si accampò lì e inviò il suo rabshakeh a catturare Gerusalemme. La capitale del regno riuscì però a resistere all'assalto e gli assiri (per causa ad oggi ancora non chiare) dovettero ritirarsi[3]. Il ribelle Ezechia rimase sul suo trono come sovrano vassallo[4].
Riferimenti culturali
The Siege of Lachish è il titolo di una canzone della band heavy metalMelechesh.
Note
^Wigoder G, The Illustrated Dictionary and Concordance of the Bible, p. 566.
^Freedman DN, Eerdmans Dictionary of the Bible, p. 157.
Vincenzo Mistrini, Gli assiri : la prima superpotenza dell'Oriente Antico, Gorizia, LEG, 2022.
In altre lingue
(EN) Sennacherib's Campaign in Judah: The Conquest of Lachish, in Journal for Semitics 24, n. 2, 2015, pp. 719–758.
(EN) Edelman D, What If We Had No Accounts of Sennacherib's Third Campaign or the Palace Reliefs Depicting his Capture of Lachish?, in Biblical Interpretation 8, nn. 1–2, 2003, pp. 88–103.
(EN) Finkelstein I e Nadav N, The Fire Signals of Lachish: Studies In the Archaeology and History of Israel In the Late Bronze Age, Iron Age, and Persian Period In Honor of David Ussishkin, Winona Lake, Eisenbrauns, 2011.
(EN) Ussishkin D, The Conquest of Lachish by Sennacherib, Tel-Aviv, Tel Aviv University, Institute of Archaeology, 1982.
(EN) Ussishkin D e Feinberg Vamosh M, Biblical Lachish: A Tale of Construction, Destruction, Excavation and Restoration, Gerusalemme, Israel Exploration Society, 2015.