Il barone Arthur Grumiaux nacque a Villers-Perwin, nei pressi di Charleroi. Il carattere sobrio e intenso delle sue interpretazioni, e la sonorità pura del suo violino hanno potuto esprimersi con tutte le più importanti orchestre del mondo.
Iniziò lo studio del violino e del pianoforte sotto la guida del nonno, all'età di tre anni. A sei anni entra al conservatorio di Charleroi per poi perfezionarsi al conservatorio di Bruxelles nella classe di Alfred Dubois, un allievo di Eugène Ysaÿe, ma furono per lui molto proficui anche i contatti con George Enescu.
Nel dopoguerra, dopo il forzato intervallo dovuto all'invasione nazista del Belgio, ha inizio la sua carriera vera e propria, fatta di tournée, collaborazioni ed incisioni di altissimo livello.
Il sodalizio artistico con la pianista rumena Clara Haskil sarà quanto mai fruttuoso: collaborarono dal 1953 al 1960, registrando assieme l'integrale delle sonate di Beethoven, e sei sonate di Mozart.
Sebbene non sia stato - inspiegabilmente - annoverato in maniera unanime tra gli dei dell'ideale Olimpo dei violinisti del '900, come Heifetz, Menuhin, Stern, Perlman o Oistrakh, la sua reputazione è sempre stata altissima, soprattutto tra gli stessi violinisti, che hanno preso come punto di riferimento il suo stile impeccabile.
La sua esecuzione di Gavotte en rondeaux dalla Partita No. 3 in Mi maggiore per violino è tra quelle inserite nel Voyager Golden Record, un disco per grammofono che le sonde Voyager 1 e 2 stanno portando con loro oltre il Sistema Solare e che contiene suoni ed immagini selezionati di diverse varietà di vita e cultura del Pianeta Terra.
Complete Mozart Edition - The Violin Sonatas, Vol. 3 - Arthur Grumiaux/Walter Klien, Philips
Mozart, Tutte le incisioni mozartiane - Grumiaux, Decca
Paganini, Conc. vl. n. 1-4/Capricci - Grumiaux/Szeryng/Gitlis, Philips
Ravel: String Quartet, Violin Sonata, Piano Trio - Arthur Grumiaux/Beaux Arts Trio/Istvan Hajdu/Quartetto Italiano, 1996 Philips
Classical Best, Arthur Grumiaux - Classic Music International
Favourite Violin Encores, Arthur Grumiaux/Istvan Hajdu - 1995 Philips
Classical Best - Arthur Grumiaux - Classic Music International
Ci restano di Grumiaux anche alcune testimonianze video:
Concerto per violino e orchestra in mi mineur Op.64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy (con l'orchestra nazionale della RTF)
Concerto per violino e orchestra in re maggiore, Op.61 di Beethoven (con l'orchestra nazionale dell'ORTF il 4 febbraio 1965 alla Salle Pleyel a Parigi)
Sarabanda e Ciaccona della Partita per violino solo No.2 in re minore BVW 1004 di Bach
Capriccio per violino solo nº14 in mi maggiore, Op.1 di Paganini
Baal Shem: Nigun (Improvisation) di ErnestBloch con André Chometon al pianoforte (Parigi, 21 marzo 1967)
Onorificenze
Nel 1972, il re Baldovino gli ha conferito il titolo nobiliare di barone, così come era successo in passato a Paganini.
Riconoscimenti
Nel 1996, il conservatorio di Charleroi è stato ribattezzato in suo onore Conservatoire Arthur Grumiaux. Gli è stato dedicato un asteroide, 4571 Grumiaux[1].
Violini
Suonò sia su un Guarneri che su degli Stradivari, ma ebbe anche alcuni Guadagnini.
Il Guarneri, che utilizzava generalmente in concerto, era il Guarneri del Gesu "Rose" del 1744.
Gli Stradivari erano il "Ex-General Dupont" del 1727 e il Tiziano del 1715, appartenuto a Efrem Zimbalist.
Boris Schwarz, Arthur Grumiaux, in Great Masters of the Violin: From Corelli and Vivaldi to Stern, Zukerman and Perlman, London, Robert Hale, 1983, pp. 377–378
-, voce Grumiaux Arthur, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti (diretto da Alberto Basso), Utet, Torino, Le Biografie, Vol. III, 1986, p. 342
Laurence Winthrop-Michael Winthrop, Arthur Grumiaux, Gloire de l'école belge du violon, Préface de Nathan Milstein, Lausanne, Éditions Payot, 1996
Henry Roth, Arthur Grumiaux, in Violin Virtuosos, From Paganini to the 21st Century, Los Angeles, California Classics Books, 1997, pp. 202–207
Jean-Michel Molkhou, Arthur Grumiaux, in Les grands violonistes du XXe siècle. Tome 1- De Kreisler à Kremer, 1875-1947, Paris, Buchet Chastel, 2011, pp. 217–221
Satu Jalas, Il mio maestro Arthur Grumiaux, in «A tutto arco», (rivista ufficiale di ESTA Italia-European String Teachers Association), anno 4, numero 7, 2011, pp. 30–35.
Uto Ughi, Quel diavolo di un trillo, Note della mia vita, Torino, Giulio Einaudi editore, 2013.