Armando GentilucciArmando Gentilucci (Lecce, 8 ottobre 1939 – Milano, 12 novembre 1989[1]) è stato un compositore, musicologo e critico musicale italiano. BiografiaNato in una famiglia di musicisti, Gentilucci ha studiato composizione a Milano sotto la guida di Bruno Bettinelli e Franco Donatoni. Dopo essere stato docente nei conservatori di Bolzano e di Milano, dal 1969 alla morte (avvenuta prematuramente nel 1989) ha diretto l'istituto musicale "Achille Peri" di Reggio Emilia. Ha affiancato all'attività di musicista quella di critico, saggista e musicologo. Negli anni settanta è stato tra i fondatori di Musica/Realtà, associazione culturale che ha prodotto rassegne di musica contemporanea oltre ad una storica ed importante rivista periodica. È stato autore di un'importante Guida all'ascolto della musica contemporanea (Edizioni Feltrinelli, 1969), della Introduzione alla musica elettronica (Feltrinelli, 1972) nonché dello scritto Oltre l'Avanguardia, un invito al molteplice (Discanto Edizioni, 1980). StileDopo gli esordi compositivi, influenzati dalla poetica di Béla Bartók, Edgard Varèse e Charles Ives, produsse brani connotati da un notevole impegno ideologico e da precise scelte materiche; non fu immune alla tecnica dell'assemblaggio di materiali eterogenei. Significativi in questo senso sono i brani "Cile, 73" e "...come qualcosa palpita nel fondo..." per violino e nastro magnetico. Successivamente, in modo particolare nel corso degli anni ottanta, la sua scrittura diventa sempre più flessuosa, tesa alla creazione di un personale linguaggio denso di suggestivo lirismo e finezze sonore (la sua stessa scelta delle altezze in quest'ultimo periodo tiene conto prevalentemente del fattore timbrico); in tutto ciò, però, Gentilucci non ebbe intenti puramente coloristici o decorativi, ma fu semmai il logico evolversi della sua aspirazione ad un'espressività densa e spesso molto sofferta, con un utilizzo abbastanza ricorrente di dinamiche estreme. Alcune opere rappresentative
NoteBibliografia
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