Armagnac (distillato)
L'armagnac è un brandy francese di vino a denominazione di origine controllata prodotto nella regione storica della Guascogna, suddivisa tra i dipartimenti delle Landes, del Gers, e di Lot-et-Garonne[1] nel sud-ovest della Francia. Prende il nome dall'antica contea di Armagnac, il cui territorio storico corrisponde all'attuale zona di produzione. StoriaL'armagnac è a buon diritto la più antica acquavite di Francia. La sua prima menzione a stampa è del 1531, ma il manoscritto da cui deriva il libro, custodito nella Biblioteca apostolica vaticana, è del 1310, ad opera di Vital du Four, abate del monastero di Eauze nel cuore della contea di Armagnac, che ne elencava quaranta virtù "medicinali".[2] Le prime tracce dell'Armagnac risalgono al Medioevo quando veniva indicato come aygue ardente (aqua vitae), distillata ed usata come medicinale nelle antiche università e nei monasteri. La produzione per uso voluttuario inizia attorno alla metà del Quattrocento e circa mezzo secolo più tardi se ne sviluppa il commercio in botte. Il distillato, caricato a bordo di carri fino a Mont de Marsan oppure Auch veniva poi trasportato a Bayonne oppure a Bordeaux per via fluviale e da qui esportato dai mercanti olandesi nei Paesi Bassi, Regno Unito e perfino nei Paesi baltici. La diffusione dell'armagnac è quindi anteriore di almeno un secolo a quella del cognac, il cui commercio tuttavia poté svilupparsi maggiormente grazie alla vicinanza e alle più facili comunicazioni fluviali con La Rochelle, importante porto ed emporio commerciale della Francia sudoccidentale[3]. La regione dell'Armagnac è infatti più interna e non ha fiumi navigabili con imbarcazioni importanti, a differenza della Charente. Vitigni e vinoI vini dai quali viene ricavato l'armagnac derivano da quattro vitigni principali: l'Ugni blanc (con tale nome è conosciuto in Francia il Trebbiano, introdotto in età basso-medievale), il Colombard, la Folle blanche (detto anche Piquepoult) e il Baco blanc. Altri vitigni, meno diffusi nella zona di produzione del celebre distillato, sono il Jurançon blanc, la Clairette de Gascogne, il Mauzac, la Plainte de Graisse e il Meslier Saint-François. Il vitigno della Folle Blanche, per migliorarne la resistenza alla fillossera, è stato incrociato con l'americano Noah creando l'ibrido Baco blanc: questo è l'unico esempio di vitigno ibrido ammesso in una AOC francese. Il mosto si ottiene per pressatura soffice, senza aggiunta di solfiti o lieviti: la fermentazione crea un vino di bassa gradazione e parecchio acido. Appena terminata la fermentazione si passa alla distillazione per mantenere intatti gli aromi del vino.[4] Zone di produzioneIl territorio dell'Armagnac si divide in tre zone di produzione[4] in base alle caratteristiche dei terreni:
Il Bas-Armagnac è considerata la migliore delle tre zone di produzione, in virtù del terreno sabbioso, povero di calcare e ricco di sedimenti marini. La micro-zona del Grand Bas-Armagnac corre a cavallo del confine tra i dipartimenti del Gers e delle Landes, ed è ritenuto produrre le acquaviti in assoluto più fini ed armoniche. L'area è intensamente coltivata a vite.
Metodo di produzioneL'armagnac è distillato con un processo definito continuo[5], con un alambicco a colonna a piatti, chiamato alembique armagnaçais (alambicco armagnacchese)[6], a volte montato su un rimorchio ed alimentato a legna, il vino viene scaldato in una "caldaia" posizionata in basso nell'ultimo piatto, il vino risale come vapore passando attraverso i piatti formando un equilibrio di evaporazione ad ogni livello, dal basso verso l'alto, in cima alla colonna il distillato viene condensato da una serpentina raffreddata ad acqua e raccolto. La distillazione avviene entro l'inverno. L'acquavite ricavata viene riposta in botti di quercia guascone o di altre zone francesi, con capacità da 400 a 420 litri, e fatta invecchiare in depositi fuori terra detti chai; a ogni anno d'invecchiamento evapora una quantità di prodotto tra il 3 ed il 5% ("il vino degli angeli"). L'invecchiamento è variabile secondo il prodotto che si vuole ottenere, fino ad un massimo di 50 anni circa. L'armagnac viene dichiarato pronto secondo il giudizio del maître de chai (cantiniere) e se necessario assemblato con altri per ottenere un prodotto armonico; infine la miscela si lascia riposare ancora qualche mese. Si producono quindi sia Armagnac Millesimati che assemblati. Il prodotto viene confezionato in bottiglie scure schiacciate dette basquaise da 75 cl, o trasparenti come quelle del cognac, oppure nei tipici bottiglioni chiamati pot gascon, da 250 cl. Classificazione dell'invecchiamentoDal 2010, a seconda dell'età dei distillati, le etichette riportano le seguenti sigle[7], o se millesimati direttamente gli anni di invecchiamento:
Gli armagnac di oltre dieci anni recano l'anno di distillazione sull'etichetta se millesimati e di solito sulla controetichetta si trova anche l'anno della messa in bottiglia, rendendo facile il calcolo del periodo trascorso in botte; oppure se sono assemblati, dichiarano l'età del distillato più giovane che si trova nella bottiglia (es. 15 Ans). Usi e degustazioneL'armagnac è un distillato da fine pasto o da meditazione; si beve in piccoli bicchieri a ballon, o meglio a tulipano, lentamente. Entra raramente nei cocktail, ma è parte di un noto aperitivo guascone, la pousse-rapière. Tutela della denominazione d'origineUna convenzione italo-francese (28 maggio 1948) stabilì che i termini "cognac" e "armagnac" fossero riservati ai soli prodotti francesi tutelati dalle corrispondenti denominazioni di origine. Ogni acquavite di vino di qualunque altra origine, francese od estera, può quindi chiamarsi solo brandy. I produttori di armagnacCommercianti- esportatori (négociants)Come per il cognac, sono grossisti ed affinatori che non producono vino in proprio. I principali si dividono in queste categorie[8]:
Produttori indipendentiSono numerosissimi, talvolta con produzioni minuscole di uno/due barili all'anno. Per molti produttori l'armagnac non è che una parte della loro attività agricola, tra allevamento di oche e pollame, coltivazione di cereali, foraggi e produzione di vino; per altri è la loro attività principale. L'elenco comprende soltanto i più noti in commercio in Italia:
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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