L'arco riveste una notevole importanza economica per i suoi vasti giacimenti di rame e cobalto.[2]
Evoluzione
I sedimenti risalenti al Neoproterozoico del Supergruppo del Katanga si posano su di un basamento del Paleoproterozoico o del Mesoproterozoico.
Il basamento inferiore è costituito da graniti, gneiss e scisti formatisi durante l'orogenesi eburniana, cioè all'incirca tra 2200 e 2000 milioni di anni fa.[3]
Il basamento superiore si estende al di sotto dell'arco nello Zambia ed è costituito prevalentemente da scisti, quarzite e scisti di quarzo-muscovite. L'orogenesi del Kibara ha deformato e metamorfizzato il basamento superiore tra 1350 e 1100 milioni di anni fa.[4]
I sedimenti del supergruppo del Katanga hanno uno spessore che va da 5 a 10 Km.[4]
Il rifting tra il cratone del Congo e il cratone del Kalahari avvenuto attorno a 880 milioni di anni fa diede luogo all'apertura di due bacini, il rift Roan e il rift Nguba, che accolsero entrambi i sedimenti. Il movimento di estensione fu rimpiazzato da una compressione quando i due cratoni iniziarono a muoversi uno verso l'altro, all'inizio dell'orogenesi Pan-Africana. Il sollevamento compressivo che avanzava da sud depositò detriti olistostromici nel bacino di avampaese di Fungurume, a nord dell'arco. La deformazione dell'avampaese avvenne dopo che i sedimenti olistostromici si erano litificati.[5]
La crosta si è accorciata di circa 150 km tra 590 e 512 milioni di anni fa, durante l'orogenesi Pan-Africana. La compressione causò la deformazione delle rocce sedimentarie del supergruppo del Katanga che portò alla formazione di una cintura orogenetica di colline causate da pieghe e sovrascorrimenti, che diede origine all'arco Lufiliano.
L'inversione tettonica provocò il sollevamento dei depositi dai livelli più profondi.[6] L'orogenesi sollevò e piegò gli strati del Roan che contenevano depositi di rame e cobalto, esposti successivamente in seguito ai fenomeni di erosione. Questi depositi sono ora accessibili in molte aree attraverso le miniere a cielo aperto, come le miniere di Kambove nel Katanga.[5]
^ab GECO Project, Stratigrahy overview of the Lufilian belt, su gecoproject.org, 2009. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2019).