Arcidiocesi di Mileto
L'arcidiocesi di Mileto (in latino Archidioecesis Milesiensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica. StoriaMileto, nel territorio di Balat (distretto di Didim) nell'odierna Turchia, è un'antica sede arcivescovile autocefala della provincia romana della Caria nella diocesi civile di Asia e nel patriarcato di Costantinopoli, elevata al rango di sede metropolitana nel XII secolo. Mileto fu sede di un'antica comunità cristiana, nata agli albori del cristianesimo e menzionata diverse volte nel Nuovo Testamento (At. 20,17[1] e 2Tm. 4,20[2]). Di questa antica sede è nota oltre una ventina di vescovi. Il primo è san Cesario, che subì il martirio assieme ad altri cristiani verso la metà del III secolo durante le persecuzioni all'epoca dell'imperatore Decio.[3] Il primo vescovo storicamente documentato è Eusebio, che prese parte al concilio di Nicea del 325.[4] La diocesi era certamente elevata al rango di arcidiocesi autocefala nel VI secolo e il primo arcivescovo documentato è Eulogio, il cui nome appare nella lettera, datata 9 settembre 520, inviata da dieci metropoliti e dieci vescovi a papa Ormisda per annunciare il decesso del patriarca Giovanni e l'elezione del suo successore Epifanio.[5] La sede è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XIV secolo.[6] Dapprima indicata come arcidiocesi, è menzionata per la prima volta come sede metropolitana nel 1157.[7] Dal XIX secolo Mileto è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 17 ottobre 1970. Il suo ultimo titolare è stato Salvatore Pappalardo, pro-nunzio apostolico in Indonesia[8] e presidente della Pontificia accademia ecclesiastica.[9] CronotassiVescovi e arcivescovi greci
Arcivescovi titolari
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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