Architettura del SahelL'architettura del Sahel, anche chiamata architettura sudano-saheliana, comprende un insieme di stili architettonici indigeni, comuni ai popoli del Sahel e di alcune aree pianeggianti e fertili dell'Africa occidentale, a sud del Sahara, ma soprattutto regioni forestali fertili della costa. Questo stile è caratterizzato dall'uso di mattoni di fango e cotti, con larghe travi in legno che sporgono dalle facciate di grandi edifici, come moschee e palazzi. Queste travi agiscono anche come impalcatura per la ristrutturazione, che avviene ad intervalli regolari e coinvolge la comunità locale. I primi esempi di stile sudano-sahariano probabilmente sono stati trovati a Djenné e risalgono al 250 a.C.[1] Differenza tra stili del Sahel e della SavanaL'architettura di adobe della regione del Sahel è molto differente dallo stile degli edifici della vicina savana. Gli antichi contadini sudanesi della savana costruivano abitazioni con il tetto di forma conica. Quello del Sahel è stato invece principalmente uno stile urbano, associato ai centri del commercio più benestanti, caratterizzato da edifici cubici, con tetti terrazzati. Questo aspetto caratteristico è stato imitato anche dai vicini villaggi e dalle città. Grandi edifici come moschee e abitazioni prestigiose spiccano in lontananza, facendo da punti di riferimento in un paesaggio pianeggiante. Si collocano in una società complessa, composta da agricoltori, artigiani e commercianti, con la presenza di una classe politica e religiosa più elevata. Con l'espansione dei regni del Sahel verso sud, in direzioni delle aree rurali della savana (abitate da gruppi culturalmente o etnicamente simili a quelli del Sahel), lo stile sudano-sahariano fu riservato alle moschee, ai palazzi e alle case di nobili o borghesi. Tra le fasce più povere della popolazione, v'è stata una mescolanza tra i due stili, altrimenti distinti; le abitazioni popolari hanno unito lo stile sudano-sahariano più distinto e quello degli antichi villaggi rurali africani, caratterizzato da capanne circolari. SottostiliLo stile sudano-sahariano può essere suddiviso in quattro sotto-stili più piccoli, tipici dei diversi gruppi etnici della regione. Gli esempi usati illustrano la costruzione di moschee e palazzi, essendo uno stile tipico delle popolazioni musulmane dell'entroterra. Molti di questi stili sono il frutto di contaminazioni incrociate, che hanno portato all'affermazione di caratteristiche comuni. Ognuno di questi sottostili non è esclusivo di un paese, secondo i confini moderni, ma sono legati alle etnie dei costruttori o delle popolazioni circostanti. Ad esempio, una comunità di migranti maliani insediatasi in una zona tradizionalmente della popolazione Gur, può costruire usando lo stile tipico della propria terra d'origine, nonostante i vicini edifici Gur siano edificati nello stile locale. Punto di riferimento architettonico dell'area fu la moschea di Agadez, con il suo alto minareto, costruita da Zakariya Abdullah intorno al 1520.[2]
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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