ApellaL'apella (in greco antico: ἀπέλλα?, apélla) era l'assemblea popolare di Sparta. StoriaL'apella era composta da tutti i cittadini di Sparta (spartiati) che avessero superato i trent'anni di età. L'apella si riuniva una volta al mese in una località all'aria aperta nella valle dell'Eurota.[1] Si presume che anticamente, o per lo meno prima dell'VIII secolo a.C., l'apella avesse poteri effettivi di iniziativa legislativa. Tali poteri diminuirono progressivamente a favore dei due re, dell'eforato e della gherusia, per cui attorno al V secolo a.C. la sua competenza era ridotta a ratificare per acclamazione le leggi e le deliberazioni prese dalle altre magistrature competenti.[2] Nell'apella non avveniva nessuna discussione: si potevano solo approvare o respingere le proposte della gherusia, dei due re o degli efori; tuttavia, secondo quanto prescritto nella grande Rhetra, la gherusia aveva diritto di veto sulle deliberazioni dell'apella se riteneva che queste distorcessero le proposte iniziali.[3] All'apella competeva principalmente l'approvazione delle alleanze, la ratifica della dichiarazione di guerra e l'elezione dei funzionari civili, cioè la nomina di cinque efori ogni anno, quella dei membri della gherusia, eletti a vita, e talora la nomina degli armosti.[2] NoteBibliografia
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