Antonio Vismara (giurista)Antonio Vismara (Milano, 2 febbraio 1831 – Mantova, 1903) è stato un giurista, scrittore e bibliografo italiano. BiografiaNacque da nobile famiglia il 2 febbraio 1831 a Milano da Carlo Vismara, ingegnere, e Lucia Fighetti. Sposò il 7 luglio 1863 Giuseppina Longoni. E’ Importante ricordare la famiglia di provenienza di Antonio (Legnano e successivamente Arcore). In particolare il nonno Benedetto Antonio Vismara (figlio del Conte Filippo) battezzato ad Arcore il 14 giugno 1767 coi nomi Benedetto, Antonio, Domenico. [1] Questi sposò a Milano, nella parrocchia di Santa Maria del Giardino il 10 aprile 1793 Anna Maria Peregalli, figlia del Signor Felice. Antonio Vismara visse la fine dell’ancien régime, il periodo napoleonico e la restaurazione. In 40 anni di grandi mutamenti sociali, economici e culturali, riuscì con grande pragmatismo a mantenere una buona stabilità per la propria famiglia. A testimonianza delle sue varie operazioni finanziarie restano vari atti, tra cui uno datato 26 maggio 1804 a mezzo del quale Antonio Vismara acquistò la totalità dei fondi di Somma Lombardo posseduti dal conte Carlo Ercole di Castelbarco84: i beni, stimati per un valore di 701.000 lire, erano stati venduti all’asta per ripianare numerosi debiti maturati dal conte Castelbarco, che di Somma era cofeudatario. Vismara se li aggiudicò, per sé e per i suoi soci in affari, che erano: Luigi Porro Lambertenghi, Carlo Maria Melzi, Giovanni Battista Peruzzotti e Giuseppe Scipione Castelbarco (fratello del venditore). Lo stesso Vismara, secondo l’atto notarile, diveniva l’amministratore dei fondi acquistati; nel testo si riporta come “affidati gli interessati alla conosciuta attività, zelo, e probità del medesimo Vismara”. Negli ultimi anni di vita era stato tutore e agente generale di Cristina Trivulzio, che nel 1812 era rimasta orfana del padre Gerolamo, dei marchesi di Sesto Ulteriano. Tornando all’Avvocato e scrittore Antonio, Dopo una carriera nell'esercito, a partire dal 1859, prima come luogotenente della guardia nazionale e poi, dopo l'unificazione del Paese, come segretario nei tribunali militari di Salerno e Napoli, studiò a Napoli giurisprudenza e scienze politiche, laureandosi nel 1868 Avvocato di Corte d’Appello e di Corte di Cassazione. Nel 1874 ottenne l'incarico di assistente alla Biblioteca nazionale di Firenze, ritenendolo l'ideale per sé in virtù della sua passione di bibliofilo; la bibliografia fu infatti uno dei suoi principali campi di ricerca e interesse. Dal 1875 al 1892 svolse l'attività di docente, a Cremona, Udine, Bergamo, Alessandria, Lodi e Reggio Calabria. In una libreria a Como di sua proprietà, tra il 1890 e il 1893, redasse un periodico dal titolo "Corriere della libreria", trattante d'argomenti librari e bibliografici. Vismara nella sua vita pubblicò un enorme numero e varietà di opere, che andavano da bibliografie di letterati e uomini politici a trattazioni di diritto o eventi storici (famosa la Storia delle cinque gloriose giornate di Milano nel 1848 del 1873), fino a romanzi storico-sociali. Morì a Mantova nel 1903. OnorificenzeNel 1871, ricevette «dono reale di S. M. Umberto per la pubblicazione del commento al codice penale militare». Opere
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