Antonio Guiducci
Antonio Domenico Guiducci (Arezzo, 12 dicembre 1849 – Arezzo, 29 aprile 1928) è stato un politico italiano. BiografiaNato ad Arezzo nel 1849, figlio di Lorenzo Guiducci, ricco possidente aretino di estrazione nobiliare, fu un esponente del ceto conservatore cittadino, pur rimanendo un liberale.[1] Dal 24 gennaio al 23 maggio 1884 fu sindaco facente funzioni di Arezzo, mentre dal 1888 al 1893 ricoprì la carica di assessore.[1][2] L'11 agosto 1900 venne eletto sindaco di Arezzo, guidando il consiglio comunale per nove anni con una giunta clerico-moderata, frutto di un'alleanza in funzione anti-progressista, dopo l'esperienza della precedente giunta presieduta da Guglielmo Duranti.[1] Guiducci fu rieletto sindaco il 19 settembre 1903 e il 17 luglio 1906. Rassegnò le dimissioni una prima volta il 18 agosto di quell'anno, che vennero tuttavia respinte.[1][2] Il 28 luglio 1908 venne rieletto sindaco per la quarta volta.[1][2] Nuovamente dimissionario nel mese di ottobre, è costretto a ritirarle il 10 novembre seguente, per poi ripresentarle il 17 aprile 1909; inizialmente ancora rifiutate dal consiglio, vennero poi accolte e ratificate il 26 aprile: Guiducci fu sostituito alla guida del comune da Pier Ludovico Occhini.[1][2] Nel 1926 aderì al Partito Nazionale Fascista.[1] Morì ad Arezzo il 29 aprile 1928.[2] NoteBibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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