Antonio GandiniAntonio Gandini (Modena, 20 agosto 1786 – Formigine, 10 settembre 1842) è stato un compositore italiano. BiografiaNato a Modena nel 1786, dopo aver studiato musica sin dai suoi primi anni, non ancora ventenne, entrò a far parte dell'Accademia dei Filarmonici della città natale.[1] Evitato il servizio militare per le sue condizioni di salute,[1] Antonio Gandini proseguì la sua preparazione presso il Liceo musicale di Bologna, ove ebbe per insegnante il francescano Stanislao Mattei, diplomandosi maestro compositore.[1] Tornato a Modena nel 1813, Francesco IV d'Austria-Este, a cui aveva dedicato la cantata La caduta dei giganti, lo nominò maestro di cappella.[1] Nel 1816 fu nominato socio ordinario della Accademia dei Filarmonici e dal 1832 fece parte della direzione del Teatro Ducale cittadino.[1] Tra le sue composizioni oltre ad alcune cantate composte per celebrare gli avvenimenti di corte (la nascita della principessa Maria Teresa nel 1817, la visita dell'imperatore Francesco I d'Austria e della consorte Carolina Augusta nel 1825 e quella di Francesco I re delle Due Sicilie e della moglie Maria Isabella nel 1829) si possono citare alcune opere che furono eseguite nel Teatro Ducale[1]: Erminia (1818) librettista Lodovico Antonio Vincenzi[2], Ruggiero, ossia l'eroica gratitudine (1820) da una poesia di Pietro Metastasio[2], Antigono (1824) da una poesia di Pietro Metastasio[2] e Il disertore (1826) librettista Pietro Cimbardi[2]. Gandini si interessò anche ad opere filantropiche: fondò una società di mutuo soccorso per musicisti anziani e una scuola di canto per i giovani dell'orfanatrofio di san Filippo Neri.[1] Dalla moglie, Benedetta Fontana, dama della duchessa Maria Beatrice, ebbe un figlio, Alessandro, nato nel 1807, anch'egli musicista.[1] Morì a cinquantasei anni, nel 1842, nella sua villa di Formigine, nei pressi di Modena.[1] NoteBibliografia
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