Anthurium
Anthurium Schott, 1829 è un genere di piante a fogliame decorativo della famiglia delle Aracee[1], originario dell'America tropicale. È l'unico genere della tribù Anthurieae.[2][3] EtimologiaIl nome del genere deriva dall'unione delle parole greche anthos ("fiore") e οὐρά (ourá, "coda"), alludendo allo spadice longilineo che caratterizza l'infiorescenza.[4] DescrizioneIl genere Anthurium comprende diverse specie, alcune apprezzate come piante ornamentali per i fiori molto decorativi, come Anthurium andraeanum e Anthurium scherzerianum. È generalmente un genere di piante epifite, che usano cioè altre piante come sostegno, ma alcune specie sono terrestri.[5] Tutta la pianta è di solito velenosa a causa di cristalli di ossalato di calcio, ma diventa rischiosa solo se ingerita in grandi quantità.[6] FoglieLe foglie sono di solito grandi cordiformi o lanceolate, ma hanno forme variabili in base alla specie. InfiorescenzaÈ formata da una grande brattea a forma di cuore, detta spata, color rosso-lacca, salmone, bianco o rosa, lucida e coriacea, avvolta intorno a un piccolo cilindro, detto spadice, sottile e ben eretto da cui originano i fiori ermafroditi bianchi o gialli. La fioritura dura da giugno a settembre. Distribuzione e habitatLe piante di Anthurium sono originarie delle zone tropicali e subtropicali dell'America centrale e meridionale[1], con la maggiore concentrazione di biodiversità osservabile in Colombia e Ecuador[7]. TassonomiaIl genere comprende oltre 1100 specie.[1] ColtivazioneL'anturio esige ambienti caldo-umidi e luminosità discreta e indiretta, terreno umido e leggero, concimazione liquida mensile, annaffiature e nebulizzazioni frequenti nella bella stagione, d'inverno le innaffiature vanno diradate. Per pulire le foglie è preferibile usare un panno umido e non utilizzare lucidanti fogliari. Ogni due anni in primavera va effettuata una rinvasatura utilizzando terriccio comune leggero ponendo sul fondo del vaso ciottoli o argilla espansa per il drenaggio idrico.[8] AvversitàLe correnti d'aria e gli sbalzi di temperatura causano l'ingiallimento delle foglie, l'eccessivo ristagno d'acqua può favorire le infezioni fungine ed occorre prestare attenzione alle infestazioni di afidi e di cocciniglia farinosa. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|