Anna RenziAnna Renzi, o anche Rentia, Renzini (1620 circa – dopo il 1662), è stata un soprano italiano. BiografiaNata presumibilmente a Roma, la sua attività presso i palcoscenici ebbe inizio quando ella era diciassettenne. Nel 1639 cantò all'ambasciata francese di Roma ne La sincertà trionfante, overo L'Erculeo ardire, una dramma di Ottaviano Castelli con le musiche del compositore Angelo Cecchini, e l'anno successivo si esibì sempre in un dramma del medesimo autore, ma musicato da Filiberto Laurenzi, il quale fu anche suo maestro. Nello stesso anno giunse a Venezia accompagnata da Laurenzi e per tutti gli anni '40 fu la più celebre cantante attiva nella città lagunare. Ivi nel 1641 debuttò nel ruolo di Deidamia ne La finta pazza di Francesco Sacrati con Atto Melani, opera che inaugurò il Teatro Novissimo. Continuò a cantare nello palcoscenico anno anche l'anno successivo ne Il Bellerofonte di Sacrati. Nel 1643, invece, la troviamo nei panni di Aretusa ne La finta savia di Laurenzi e di Ottavia ne L'incoronazione di Poppea, ripresa della celebre opera di Claudio Monteverdi, al Teatro Santi Giovanni e Paolo. La grande fama di cui godeva le permise di firmare contratti che le fruttarono elevate somme di denaro[1]. Il 17 giugno 1645 Renzi siglò un contratto di nozze con il romano Roberto Sabbatini, da identificare con un violinista al servizio dell’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Asburgo negli anni 1647–1650[2] e poi attivo nelle corti di Monaco, Innsbruck e Neoburgo.[3] Tuttavia non è certo che il matrimonio abbia avuto luogo, dato che lo stato coniugale della Renzi non è confermato da altre fonti. Nella seconda metà degli anni '40 fu attiva soprattutto al SS. Giovanni e Paolo, dove si esibì anche in alcune opere dedicate appositamente a lei, come Torilda e Argiope. Nel 1649-50 collaborò con il coreografo Giovan Battista Balbi per l'allestimento dell'opera, Deidamia a Firenze. Continuò ad esibirsi regolarmente nei teatri veneziani fino al 1651. Nei primi mesi del 1653 cantò nel teatro del Falcone a Genova nel Cesare amante (musica di Antonio Cesti) e nella Torilda (musica di Francesco Cavalli). Dall'ottobre 1653 all'agosto 1654 fu al servizio della corte di Innsbruck[4]. Nel luglio 1654 nel teatro di corte cantò nella Cleopatra (titolo alternativo del Cesare amante) di Cesti. Tornata a Venezia, nel dicembre 1654 cantò nell'Eupatra di Pietro Andrea Ziani al teatro S. Apollinare. Dall'agosto 1655 ai primi di dicembre di quell'anno fu di nuovo a Innsbruck, dove cantò nel ruolo di Dorisbe nell’Argia con musica di Cesti. L'opera fu replicata in novembre alla presenza della regina Cristina di Svezia in occasione della sua conversione alla confessione cattolica a Innsbruck.[5] Nel 1657 fece la sua ultima apparizione documentata sulle scene teatrali nel ruolo di Damira ne Le fortune di Rodope e Damira (musica Pietro Andrea Ziani) nel teatro S. Apollinare. Nel 1659 lasciò Venezia, forse diretta a Roma, per poi ritornarvi nel 1662: da un processo prematrimoniale qui redatto il 24 novembre 1662 sappiamo che Anna Renzi era in procinto di contrarre matrimonio.[6] Dopo questa data non si hanno più notizie su di lei. Note
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