Ankhtifi
Ankhtifi (fl. XXII secolo a.C.) è stato un governatore egizio (nomarca) del 3° nomo dell'Alto Egitto con capoluogo Hierakonpolis, durante il primo periodo intermedio dell'Egitto (XXII secolo a.C.). Le informazioni relative a questo personaggio, insieme ad altre notizie riguardanti questo oscuro periodo di storia egizia, giungono da una vera e propria autobiografia che questi fece iscrivere sulle pareti della propria tomba, scoperta a El-Moalla. Durante la prima parte del primo periodo intermedio i sovrani heracleopoliti della IX dinastia erano in lotta con la nascente XI dinastia di Tebe per il controllo dell'intero Egitto. In questo contesto storico, Ankhtifi era fedele al sovrano di Heracleopolis Kaneferra, senza dubbio uno dei tanti Neferkara heracleopoliti (più precisamente, secondo alcuni egittologi[1][2] si tratterebbe di Neferkara Meribra, mentre secondo altri di Neferkara III) e insieme ad esso si opponeva al principe di Tebe, il futuro Antef I. BiografiaLa biografia inizia con un dettagliato elenco dei titoli di Ankhtifi. Dopodiché si viene a sapere che il sopra citato Kaneferra lo incaricò di recarsi al confinante 2° nomo dell'Alto Egitto, con capoluogo Edfu, governato dal nomarca filo-tebano Khui, per “ristabilirne l'ordine”. Giunto ad Edfu, Ankhtifi vi trovò trascuratezza e desolazione e quindi, secondo quanto riporta, si prodigò nel riportare pace e serenità nel territorio da lui annesso. Dopo essersi elogiato per le proprie capacità, Ankhtifi venne contattato dal generale di Armant, nella Tebaide, le cui fortezze si trovavano assediate dalle truppe di Tebe e di Copto. La biografia continua con la descrizione di una grave carestia che colpì l'Alto Egitto, durante la quale Ankhtifi arriva ad affermare che “la gente per la fame arrivava a mangiare i propri bambini”. Ancora una volta il nomarca seppe prodigarsi, concedendo in prestito grandi quantità di grano del nord. EpilogoLa vanagloriosa biografia finisce quindi con le iniziative prese per superare la carestia. Al termine di questa venne ripresa la campagna militare che molto probabilmente vide la vittoria di Tebe, dato che Antef I si proclamò Signore dell'Alto e del Basso Egitto con il nome Horo Sehertawy, proprio in questo periodo. OsservazioniLa biografia, per quanto romanzata, è un'attendibile testimonianza di un periodo piuttosto oscuro di storia egizia. Ad esempio, il passo relativo alle truppe di Ankhtifi incontrastate seppur appena fuori le mura di Tebe, indicherebbe che la potenza militare tebana, che entro qualche decennio avrebbe condotto alla vittoria finale, doveva ancora manifestarsi. Note
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