Allan Gray nacque Józef Żmigrod a Tarnów, in Austria-Ungheria, (oggi Polonia) in una famiglia di musicisti: suo padre era un violinista da concerto.[2] Studiò filosofia a Heidelberg e poi a Berlino, dove compose un'opera per bambini, Wavelength ABC.[3] Lì durante gli anni '20 divenne allievo di Arnold Schönberg, finanziandosi componendo musica con influenze jazz per il cabaret. In seguito scrisse musica per le produzioni teatrali di Max Reinhardt. Poiché Schönberg disapprovava tale musica, Żmigrod assunse il nome d'arte di Allan Gray, prendendo il nome da Dorian Gray di Oscar Wilde.[4]
Carriera
Gray iniziò a scrivere colonne sonore nella Repubblica di Weimar. I suoi film comprendevano Emil and the Detectives e The Countess of Monte Cristo.[3] Ma fu costretto a lasciare il paese nel 1934 dopo l'ascesa della Germania nazista, trasferendosi in Inghilterra. Sposò Luise Radermacher a Hendon nel 1935 (da allora in poi conosciuta come Lissy Gray e descritta come "una contessa belga"),[5] e l'anno successivo si stabilirono ad Amersham, nel Buckinghamshire, dove vissero a Bois Lane.[6] Come molti dei suoi colleghi compositori emigrati fu arrestato il 26 giugno 1940 come "nemico alieno" e portato a Liverpool e da lì internato sull'Isola di Man.[6] Nell'ottobre 1940, Ralph Vaughan Williams fece una petizione per il rilascio di Gray come musicista di eminente distinzione.[7]
Gray divenne cittadino britannico naturalizzato il 29 gennaio 1947.[11] Fu amico di un altro musicista emigrato, il direttore d'orchestra Walter Goehr, che diresse alcune delle sue colonne sonore, e per un po' insegnò a suo figlio, il compositore Alexander Goehr.[6] Morì ad Amersham il 10 settembre 1973.
Gray's "Swing Doors" è presente nel videogioco americano del 2008 Fallout 3.
Gray's "Swing Doors" è presente nel documentario The Color of War, nell'episodio "Victory in Europe".
Gray's "Swing Doors" è presente in un episodio di Papà ha ragione.
Note
^ab(EN) Tim Bergfelder, Biography: Gray, Allan (1902-1973), in Encyclopedia of British Film, British Film Institute, 2003. URL consultato il 1º giugno 2004 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2004).
^(EN) Palmer, Russell, British Music, 1947, pp. 107-8.
^ab(EN) Obituary, in The Times, 15 settembre 1973, p. 14.
^(EN) Allan Gray: A Brief Biography, in The Powell & Pressburger Pages. URL consultato il 15 maggio 2003 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2003).
^(EN) UoB Calmview5: Search results, su calmview.bham.ac.uk. URL consultato il 17 dicembre 2023. Ospitato su University of Birmingham, Cadbury Research Library.