Van Barentzen nacque a Somerville e tenne il suo primo concerto all'età di quattro anni. In tenera età, sua madre la portò a Parigi per intraprendere una formazione musicale formale. All'età di sette anni, suonò il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Beethoven e, a nove anni, entrò nel Conservatoire de Paris.[1] Lì, i suoi insegnanti furono Marguerite Long, Marcou e Élie-Miriam Delaborde.[1] Nel 1909, a soli undici anni di età, si aggiudicò un Primo Premio al concorso di pianoforte del Conservatorio di Parigi, un record che ancora oggi detiene (Le Matin 10 luglio 1909):
«Di tutti, la signorina Van Barentzen si è distinta indiscutibilmente per la sua età (undici anni undici mesi) e la sua impeccabile tecnica. È certo che per la comprensione dei testi musicali ha ancora molto da imparare, ma essendo questo acquisito al di fuori del Conservatorio, è giusto che lo lasci senza soffermarsi oltre.»
Si stabilì infine a Parigi, dove fu circondata da molti musicisti e compositori di spicco dell'epoca. Suonò opere di Enesco, Poulenc, Messiaen, Roussel e Heitor Villa-Lobos. Il 24 ottobre 1927, debuttò con Chôros No. 8 di Villa-Lobos (composto nel 1925 per due pianoforti e orchestra) ai Concerts Colonne a Parigi con Tomás Teran, sotto la direzione del compositore.
Al Trianon nel 1961: Daquin, Le Coucou; Rameau, La Poule; Rondò alla turca di Mozart (dalla Sonata K.331); Für Elise di Beethoven; K.M. Weber, Perpetuum mobile (dalla Sonata Op. 24); Movimento musicale D.780/3 di Schubert; 3 Canzoni senza parole di Mendelssohn; Sognando Op. 15/7 di Schumann (da Kinderszenen); Valzer in do diesis minore, Op. 64, N. 2 di Chopin; Rapsodia ungherese n. 2 di Liszt, Liebestraum No. 3; Valzer Op. 39/15 di Brahms; Clair de lune di Debussy (3° movimento della Suite bergamasque); Rigaudon di Ravel (Le Tombeau de Couperin); Mouvement perpétuel n°1 di Poulenc; Villa-Lobos, O Polichinelo.[6]