Alfredo CasatiAlfredo Casati (Gallarate, 1918[1] – Sanremo, 1º gennaio 1980[1]) è stato un dirigente sportivo italiano. CarrieraInizia l'attività dirigenziale negli anni Cinquanta, con la squadra di pallacanestro della Simmenthal Milano[2][3]. Nel 1962 passa alla Ignis Varese, presieduta da Giovanni Borghi, come general manager[4]: resterà legato alle attività sportive del cumenda per tutti gli anni Sessanta. Nel 1963 e nel 1966 sarà anche direttore sportivo della squadra ciclistica sponsorizzata sempre dalla Ignis[5][6], prima di passare definitivamente al calcio, nel 1966, sempre come direttore generale del Varese, anch'esso presieduto da Borghi[7][8][9]. Con Borghi e l'allenatore Bruno Arcari è tra gli artefici della formazione che nel campionato di Serie A 1967-1968 raggiunge il settimo posto finale, battendo in casa Juventus e Milan[9]; si segnala inoltre come talent scout portando in Lombardia Pietro Anastasi (prelevato dalla Massiminiana di Catania)[10] e in seguito Pietro Carmignani[11]. Lasciata Varese poco prima dell'inizio della stagione 1968-1969[12], a partire dal dicembre 1969 riveste l'incarico di general manager del Piacenza[13], militante in Serie B, insieme all'allenatore Arcari che sostituisce dell'esonerato Enrico Radio[14]. Rimane a Piacenza anche nella stagione successiva, in Serie C, portando in biancorosso numerosi giovani giocatori[15]; duramente criticato dalla piazza per la sua gestione[16], rassegna le dimissioni nel gennaio 1971 a causa di contrasti con il presidente Romagnoli[17], poco prima dell'esonero di Arcari[15]. Dopo una parentesi come dirigente nel Mantova[18], collabora con Italo Allodi nei ranghi della Federcalcio[1]; in tale veste fa parte dello staff della Nazionale italiana di calcio nei Mondiali 1974[19]. Note
Bibliografia
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