Si occupò di fisica (filosofia naturale) e di logica. Come fisico fu un sostenitore della teoria dell'impeto e si interessò del problema della gravità, e in particolare della caduta dei gravi. Commentò inoltre molti autori (Bradwardine, Guglielmo di Ockham, Nicola d'Oresme e altri). I suoi problemi di logica, nei quali sono esaminati centinaia di paradossi, sono molto fini e sono contenuti nel suo libro Sophismata; tra questi vi è un interessante paradosso dell'infinito[1].
Opere
Quaestiones circa Logicam
Sophismata et Insolubilia et Obligationes
Tractatus proportionum
De latudinibus
Perutilis Logica Magistri Alberti de Saxonia
De latitudinibus formarum
De maximo et minimo
Tractatus proportionum
De quadratura circuli
Note
^John D. Barrow, L'infinito. Breve guida ai confini dello spazio e del tempo.
Bibliografia
Edizioni e traduzioni
Le Quaestiones de sensu, attribuite a Nicola Oresme ed Alberto di Sassonia, edizione a cura di Jole Agrimi, Firenze, La nuova Italia, 1983.
Expositio et Quaestiones in Aristotelis Physicam ad Albertum de Saxonia attributae, edizione critica di Benoît Patar, Louvain, Peeters, 1999.
Alberti de Saxonia Quæstiones in Aristotelis De cælo, edizione critica di Benoît Patar, Louvain, Peeters, 2008.
Albert of Saxony, Quaestiones circa Logicam: Twenty-Five Disputed Questions on Logic, traduzione di Michael J. Fitzgerald, Dallas Medieval Texts and Translations 9, Louvain, Peeters, 2010.
Studi
Joel Biard (ed.), Itinéraires d'Albert de Saxe. Paris Vienne au XIVe siècle Parigi, Vrin, 1991.
Ludovico Geymonat (a cura di), Storia del pensiero filosofico e scientifico, Vol. I (L'antichità, il Medioevo), Cap. VII (Il dissolversi della scolastica: i fisici di Parigi), pp. Milano: Garzanti, I ed., 1970, pp. 574–6.