Alberto ZampieriAlberto Zampieri (Livorno, 15 gennaio 1903 – Pisa, 11 maggio 1992) è stato un pittore italiano. BiografiaSostanzialmente autodidatta, inizia a dipingere in età giovanile, alternando la pittura agli studi tecnici. Partecipa con entusiasmo alle riunioni che si tengono al Caffè Bardi di Livorno, che coinvolgono alcuni tra i pittori livornesi di maggior talento. Nel 1920 è tra i fondatori del Gruppo Labronico insieme a Renato Natali, Giovanni March, Gino Romiti e altri; alla pittura alterna il disegno satirico e caricaturale, che esegue su alcune riviste di quel tempo, tra le altre per il giornale satirico livornese Don Chisciotte[1], e il restauro di dipinti antichi[2]. Nel 1923 è tra i promotori del Cenacolo degli Illusi, insieme a Guido Guidi e Luigi Servolini. Come pittore, oltre alla partecipazione alle mostre del Gruppo Labronico a partire dalla prima del 1920[3], partecipa nel dopoguerra a premi importanti come il Michetti nel 1948 e il Premio Suzzara nel 1949[1]. Partecipa inoltre a tre edizioni della Quadriennale di Roma (1948, 1951-52, 1955-56)[4]. Nel 2012 si tiene una mostra in suo onore presso la fondazione Arpa[5]. Tra le sue opere vanno ricordate le nicchie dipinte nella settecentesca chiesa dei Santi Pietro e Paolo nel comune di Torri del Benaco[6], Un numero notevole di opere 119 quadri e 163 tra disegni e incisioni (oltre a diversi documenti dell'autore) fanno parte della collezione permanente della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno per donazione del nipote[7]. Nel 1981 diviene presidente del Gruppo Labronico carica che ricoprirà fino al 1991[8]. Note
Bibliografia
|