Dal temperamento fervido e vivace, versatile e dibattuto fra lo stile realistico e quello liricheggiante, scrisse due delle più popolari commedie del periodo fra le due guerre: I fratelli Castiglioni (1930), una farsa rusticana nel tono della mürderfarce; La guarnigione incatenata (1935), dramma corale di prigionia includente un certo amor di patria.[2]