Al-QalqashandiAbū l-ʿAbbās Shihāb al-Dīn Aḥmad ibn ʿAlī ibn Aḥmad ʿAbd Allāh, detto semplicemente al-Qalqashandī (in arabo أبو العباس شهاب الدين أحمد بن علي بن أحمد القلقشندي?; Qalqashanda, 1355 – Il Cairo, 16 luglio 1418), è stato uno storico e matematico egiziano. Nato in un villaggio del Delta del Nilo a nord del Cairo (Governatorato di al-Qalyūbiyya), al-Qalqashandī fu funzionario scrivano addetto alla cancelleria (kātib al-dast) del Dīwān al-inshāʾ mamelucco al Cairo, alle dipendenze del kātib al-sirr. È l'autore del Ṣubḥ al-aʿsha fī ṣināʿat al-inshāʾ (Il chiarore dell'alba del nictalopo nell'edificazione dell'arte del comporre), in 14 volumi, completato nel 1412, giudicato "una delle espressioni definitive del genere letterario arabo relativo alle tecniche cancelleresche".[1] Il Ṣubḥ al-aʿsha include una sezione sulla crittologia. Questa informazione è stata attribuita a Ibn al-Durayhim, che visse dal 1312 al 1361, i cui scritti di crittografia sono andati perduti. La lista di cifre in quest'opera include sia esempi di Cifrario a trasposizione sia di Cifrario a sostituzione e, per la prima volta, una cifra con sostituzioni multiple per ogni lettera in plaintext. Di sicuro interesse anche i Maʾāthir al-ināfa fī maʿālim al-khilāfa, un trattato sulla posizione giuridica del Califfo, i requisiti per ricoprire la suprema magistratura islamica e i suoi doveri, accompagnato da un insieme di testi ufficiali di interesse pubblico e da una storia califfale e degli ultimi Sultani d'Egitto. Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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